Porsche Cayenne, la storia della SUV tedesca

Smartworld
di Marco Coletto

I dieci anni di evoluzione della Sport Utility di Zuffenhausen

La Porsche Cayenne compie dieci anni. La SUV tedesca non è solo l’auto di Zuffenhausen più amata dagli italiani ma anche un mezzo capace di essere tanto modaiolo quanto efficace nei percorsi off-road.

La seconda generazione, presentata al Salone di Ginevra 2010 e ancora oggi in commercio, ha un design più grintoso di quello della serie precedente contraddistinto dai gruppi ottici ispirati alla Carrera GT, da interni che riprendono quelli della Panamera e da un lunotto posteriore più inclinato.

Realizzata sul pianale della seconda serie della Volkswagen Touareg, è più leggera rispetto al passato (merito del largo uso di alluminio e magnesio) e ha una gamma motori composta da tre unità a benzina (3.6 V6 da 300 CV e 4.8 V8 da 400 e 500 CV), da un 3.0 V6 ibrido da 380 CV e da un 3.0 turbodiesel V6 da 245 CV.

Scopriamo insieme l’antenata della Sport Utility della “cavallina”.

Cayenne prima generazione (2002)

Il pianale è identico a quello di Audi Q7 e Volkswagen Touareg ma i motori sono decisamente più potenti. Si inizia con un 4.5 V8 (aspirato da 340 CV o turbo da 450 CV) mentre poco dopo arriva un 3.2 V6 da 250 CV.

Nel 2006 è la volta della Turbo S da 520 CV mentre nel 2007 tocca al restyling, che porta numerose modifiche al frontale e alla coda. Il 2008 è l’anno in cui debuttano la Turbo potenziata a 500 CV, la Turbo S portata a 550 CV e la GTS, con un 4.8 da 405 CV.

Al Salone di Ginevra del 2009 viene presentata la prima Porsche diesel della storia, con un 3.0 sovralimentato a gasolio da 239 CV.