Dalla 4 alla Twingo, la storia delle citycar Renault

Smartworld
di Marco Coletto

Le "baby" della Régie ci accompagnano da oltre mezzo secolo

Originalità e praticità. Sono questi i punti di forza che da oltre 50 anni caratterizzano le citycar Renault. Al momento sono due i modelli presenti in listino. Il primo, la Twingo II (seconda generazione), è stato presentato al Salone di Ginevra del 2007 e anticipato da una concept mostrata a Parigi 2006: ha un design meno originale della serie precedente e adotta lo stesso pianale (accorciato) della Clio II.

L’attuale restyling, risalente al 2011, è caratterizzato da un frontale con fari tondi simili a quelli della Nissan Juke, da una mascherina che anticipa il family-feeling dei prossimi modelli della Régie e da fari posteriori sdoppiati. La gamma motori comprende tre unità a benzina (1.2 da 75 e 102 CV, 1.6 da 133 CV) e un 1.5 turbodiesel dCi da 75 CV.

La seconda proposta, l’elettrica Twizy, ha invece debuttato in listino quest’anno: ha due posti secchi (uno davanti e uno dietro), una lunghezza inferiore ai due metri e mezzo ed è priva di portiere degne di questo nome. Lo stile originalissimo deriva da una concept svelata al Salone di Francoforte del 2009 mentre l’autonomia dichiarata si aggira intorno ai 100 km. Due i motori: uno da 5 CV guidabile dai sedicenni (velocità massima di 45 km/h) e uno da 18 CV (80 km/h) riservato ai possessori di patente B.

Scopriamo insieme l’evoluzione delle vetture da città della Régie.

4 (1961)

Nasce con l’obiettivo di rubare clienti alla Citroën 2CV e rispetto alla concorrente del Double Chevron è più versatile (portellone posteriore, tetto piatto) ed economica. Il primo prototipo risale al 1958 mentre il debutto ufficiale avviene al Salone di Parigi tre anni più tardi.

La prima automobile Renault della storia ad avere la trazione anteriore ha cinque porte ed è molto spartana: i sedili, ad esempio, sono simili alle sdraio da spiaggia (tessuto retto da un’intelaiatura).

Due le varianti al lancio, entrambe dotate di un motore da 0,7 litri: la 4 e la 4L. Quest’ultima – più lussuosa – si distingue per il terzo finestrino laterale, per una gamma colori più ricca e per la calandra cromata.

Da non dimenticare la 3, in pratica una 4 “base” con un propulsore da 0,6 litri e 23 CV. Ha un cambio a tre marce che penalizza i consumi rispetto alla trasmissione a quattro rapporti presente sugli altri modell della gamma ed è disponibile esclusivamente verniciata di grigio. La vettura si rivela un flop, anche perché il prezzo è troppo simile a quello della 4.

Nel 1962 arriva il veicolo commerciale Fourgonnette mentre nel 1963 è la volta della serie speciale più nota: la Parisienne. Questo allestimento è contraddistinto dai sedili in tessuto speciale, la cui trama è riprodotta sulla carrozzeria.

I primi cambiamenti di sostanza risalgono alla seconda serie del 1967, con la nuova calandra in alluminio e l’inedito motore da 0,8 litri. La terza serie (calandra in plastica nera e propulsore 1.1 riservato alla Fourgonnette) debutta invece nel 1975.

Nel 1978 è la volta della GTL (con paraurti in plastica) ed è degna di nota la presenza dell’unità 1.1 sulle varianti berlina mentre nel 1981 spariscono le cerniere a vista delle porte.

Il 1982 è l’anno in cui la 4 guadagna freni più potenti e una plancia più moderna ispirata alla sorella maggiore 5, nel 1986 tocca alla Frog (versione scoperta con capote in plastica) e nel 1988 la Fourgonnette abbandona le scene.

Nel 1992, a causa delle severe normative anti-inquinamento, la Renault 4 (che non può montare la marmitta catalitica) è costretta a congedarsi dal suo pubblico. L’edizione Bye Bye (1.000 esemplari numerati) è l’ultima.

TWINGO (1993)

Il progetto di un’erede dell’obsoleta 4 prende vita alla fine degli anni ’80, il modello di serie viene mostrato al Salone di Parigi del 1992 ma bisogna aspettare un anno prima di vederlo nelle concessionarie italiane.

L’originale carrozzeria monovolume consente di ricavare un grande spazio nell’abitacolo: reclinando gli schienali è possibile addirittura dormire dentro la vettura e il divano posteriore scorrevole permette di scegliere se privilegiare i centimetri a disposizione delle gambe o delle valigie.

Il pianale ha molti elementi in comune con quello della Clio, così come altre componenti meccaniche. L’allestimento al lancio è molto spartano (un po’ troppo per il pubblico, che inizialmente non gradisce) e il motore è un 1.2 da 55 CV.

Nel 1996 debutta un propulsore 1.2 da 60 CV e nel 1998 è la volta di un leggero restyling, caratterizzato da modifiche agli interni e dagli indicatori di direzione bianchi anziché arancioni.

Un secondo restyling viene presentato nel 2000 – cerchi da 14″, pannelli porta ridisegnati e un motore 1.2 da 75 CV – mentre il terzo (nonché l’ultimo) risale al 2004.

Tra i cambiamenti più rilevanti segnaliamo la losanga Renault posizionata anche sul portellone.

IL FUTURO

La Twingo III è prevista per il 2014 e, grazie all’accordo con il gruppo Daimler, servirà come base per le prossime Smart fortwo e forfour. Avrà la trazione posteriore e sarà disponibile in due varianti: due posti e tre porte o cinque posti e cinque porte.