Saturn, la storia

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Smartworld
di Marco Coletto

La storia della Saturn, il marchio statunitense di General Motors attivo tra gli anni ‘90 e ‘00 ucciso dalla grande recessione

La Casa automobilistica Saturn fu creata da General Motors negli anni ‘80 per sconfiggere i giapponesi nel mercato nordamericano.

Scopriamo insieme la storia e l’evoluzione di questo brand effimero: un marchio che ha saputo distinguersi dalla massa alla fine del XX secolo ma che non è riuscito a sopravvivere alla grande recessione.

Saturn, la storia

All’inizio degli anni ‘80 del XX secolo l’industria automobilistica statunitense è in crisi: il prezzo della benzina è alto e i colossi “yankee” (e in modo particolare General Motors) faticano a contrastare la concorrenza nipponica e i suoi prodotti affidabili e poco assetati di carburante.

Inizialmente GM pensa di lanciare una nuova gamma di modelli accessibili con un marchio già noto ma in seguito cambia idea e crea il brand Saturn.

Non solo brand

Saturn per GM non è solo uno stemma da mettere sulla mascherina di una vettura ma un vero e proprio marchio autonomo slegato il più possibile dagli altri brand del gruppo. Vengono creati uno stabilimento apposito – a Spring Hill, nel Tennessee – e un pianale inedito.

La S-Series

La prima Saturn – la S-Series – vede la luce nel 1990: due varianti di carrozzeria (berlina e coupé, affiancate nel 1993 dalla station wagon) per una compatta contraddistinta da originali pannelli laterali della carrozzeria in plastica.

La vettura impiega poco tempo a conquistare il pubblico statunitense ma la situazione cambia intorno alla metà del decennio quando il calo del prezzo dei carburanti riporta in auge sul mercato “yankee” modelli più ingombranti.

La famiglia si allarga

Nel 2000 arriva una Saturn più grande – la berlina L-Series, offerta anche nella variante familiare – mentre due anni più tardi è la volta della prima SUV del marchio americano: la crossover compatta Vue, realizzata sulla stessa piattaforma che verrà adottata dalla Opel Antara e dalla Chevrolet Captiva, è l’ultimo modello Saturn con pannelli della carrozzeria in plastica.

Dopo la Ion il declino

La Saturn Ion del 2003 prende il posto della S-Series e sfrutta lo stesso pianale della Opel Astra e della Chevrolet HHR. Due le varianti di carrozzeria: berlina a quattro porte e coupé con due porticine posteriori ad apertura controvento.

L’unicità del marchio Saturn inizia a svanire: nel 2005 la L-Series abbandona le scene e sbarca in listino la monovolume Relay (nient’altro che una Chevrolet Uplander rimarchiata) e due anni più tardi termina la produzione nella fabbrica di Spring Hill.

Risale sempre al 2007 il lancio di due modelli interessanti – la spider Sky (variante rebrandizzata della Opel GT) e la berlina Aura (che si aggiudica il prestigioso riconoscimento di Auto dell’Anno in Nord America riportando GM sul gradino più alto del podio dopo nove anni) – e della grande Sport Utility Outlook.

La fine

Nel 2008 esordisce la seconda generazione della Vue (una Opel Antara rimarchiata) e la Ion viene rimpiazzata dalla Astra, versione rebrandizzata della compatta Opel disponibile a tre o a cinque porte. La grande recessione, però, stravolge i piani di General Motors: il colosso americano decide di concentrarsi soltanto su quattro marchi e prova a vendere Saturn a Roger Penske.

L’accordo salta (Penske non riesce a trovare un altro costruttore interessato a produrre modelli con questo brand) e la Saturn cessa ufficialmente l’attività nel 2010.