Dalla 1400 alla Exeo, la storia delle grandi berline Seat

Smartworld
di Marco Coletto

Eleganza spagnola

Sono le grandi berline Seat che hanno permesso alla Casa spagnola di nascere e progredire. Il modello attualmente in commercio – la Exeo – presentato al Salone di Parigi del 2008 e in vendita dal 2009, ha il pianale e il design identici (fatta eccezione per il frontale e la coda) all’Audi A4 B7 e gli interni hanno molti elementi in comune con quelli della A4 Cabriolet.

La gamma motori al lancio comprende quattro unità: due a benzina (1.6 da 102 CV e 2.0 TSI da 200 CV) e due 2.0 turbodiesel TDI da 143 e 170 CV. Pochi mesi più tardi è la volta della station wagon ST.

Nel 2010 il propulsore 1.6 viene rimpiazzato dal 1.8 TSI da 120 CV e debutta il 2.0 TDI a gasolio da 120 CV. Il restyling, svelato al Salone di Francoforte del 2011, porta luci diurne a LED, rivestimenti interni inediti e unità (un 1.8 TSI a benzina da 120 CV e tre 2.0 turbodiesel TDI da 120, 143 e 170 CV) aggiornate con il sistema Start/Stop.

Scopriamo insieme l’evoluzione delle “berlinone” iberiche.

1400 (1953)

La prima auto prodotta dalla Seat non è altro che una variante rimarchiata della Fiat 1400 dotata di un motore 1.4 da 44 CV. Il motivo è semplice: la Casa spagnola nasce nel 1950 grazie ad un accordo tra il colosso torinese e il governo di Madrid. Nel 1955 arriva la versione A, derivata dalla Fiat 1400 A presentata l’anno prima: la potenza del propulsore viene portata a 50 CV.

La B del 1957 ha una griglia rivista, una vernice bicolore e un’unità da 58 CV. Nello stesso anno debuttano una variante station wagon e una “van”. La C del 1960 – che affianca la B e monta lo stesso propulsore – ha un design completamente rivisto (opera di Pininfarina) simile a quello della Fiat 1800. Nel 1963 è la volta della station wagon.

1500 (1963)

Se si esclude il motore 1.5 e qualche leggera modifica estetica non è troppo diversa dalla 1400 C. Nel 1965 viene affiancata dalla station wagon Familiar.

Nel 1969 arrivano due propulsori a gasolio, molto richiesti dai tassisti: un 1.8 da 46 CV derivato da quello montato dalla Mercedes 180D e un 2.0.

Nello stesso anno debuttano i doppi fari, simili a quelli usati dalla Fiat 2300.

132 (1973)

Identica alla Fiat 132, ha una gamma motori che comprende tre unità: due a benzina (1.6 da 99 CV e 1.8 da 108 CV) e un 2.0 a gasolio da 56 CV già visto sotto il cofano della Mercedes 200D.

Nel 1976 arriva come optional il cambio automatico mentre nel 1979 tocca ad un 1.9 a benzina da 111 CV e ad un  2.2 diesel sempre di origine Mercedes. Nel 1982 termina il rapporto tra la Casa torinese e quella spagnola.