Dalla 6C 2500 alla 4C Concept, la storia delle sportive Alfa Romeo

Smartworld
di Marco Coletto

Modelli da sogno rigorosamente a trazione posteriore

Nel corso della sua storia l’Alfa Romeo ha realizzato una serie di sportive eccezionali: vetture seducenti in grado di offrire prestazioni entusiasmanti. L’ultima creazione del Biscione in questo segmento arriverà nel 2013, sarà prodotta negli stabilimenti Maserati di Modena e avrà un design praticamente identico alla 4C Concept presentata al Salone di Ginevra 2011.

Due posti secchi, trazione posteriore e un motore 1.8 sovralimentato ad iniezione diretta di benzina (lo stesso adottato dalla Giulietta Quadrifoglio Verde): queste le caratteristiche principali di questa vettura, che proverà a rubare clienti alla Porsche Cayman. Scopriamo insieme la storia delle sue antenate.

6C 2500 (1938)

L’ultima evoluzione di una sigla creata nel 1925 (e amatissima dai VIP di tutto il mondo) viene presentata poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale e monta un motore a sei cilindri in linea da 91 CV.

Nel 1939 debuttano le varianti Sport (con passo di 3 metri e potenza aumentata a 97 CV), Super Sport (passo di 2,70 metri e propulsore da 111 CV) e Coloniale. Quest’ultima è una configurazione dedicata alle autorità realizzata su richiesta del Ministero della Difesa per poter essere utilizzata nelle colonie africane. La produzione inizia nel 1941 e termina nel 1942 dopo soli 150 esemplari prodotti: tra le caratteristiche principali segnaliamo due ruote di scorta e un serbatoio maggiorato.

La prima 6C del dopoguerra (nonché la prima Alfa in assoluto realizzata dalla fine del secondo conflitto mondiale) è la Freccia d’Oro: basata sulla Sport e prodotta in 680 esemplari, ha una carrozzeria berlina e può ospitare cinque o sei passeggeri. Nel 1948 è invece la volta della Competizione, con ben 147 CV.

La Villa d’Este (in onore del Concorso d’Eleganza vinto) del 1949 è l’ultima vettura del Biscione prodotta a mano: realizzata in soli 36 esemplari e carrozzata da Touring. L’ultimo modello 6C di sempre è invece la Gran Turismo del 1950.

33 STRADALE (1967)

Una delle auto del Biscione più famose di sempre… e anche una delle più rare (18 esemplari prodotti) e pregiate (il suo prezzo all’epoca superava quello delle Ferrari).

Basata sull’auto da corsa Tipo 33 (ma con il passo più lungo di 10 centimetri), debutta al Salone di Torino e monta un motore 2.0 V8 da 234 CV (272 nella variante destinata alle gare).

La prima auto di serie al mondo ad adottare le portiere ad apertura verticale ha un telaio con elementi tubolari in acciaio e magnesio: i primi esemplari sono dotati di doppi fari, gli ultimi di proiettori singoli. Sulla stessa base vengono costruiti numerosi prototipi: tra i più importanti la Carabo di Bertone (Parigi 1968) e la Iguana di Giugiaro (Torino 1969).

MONTREAL (1970)

La storia di questo modello inizia nel 1967, quando all’Esposizione Universale di Montreal viene svelata una concept disegnata da Marcello Gandini basata sul telaio della Giulia GT e dotata del motore 1.6 della Giulia TI.

La versione di serie viene presentata tre anni più tardi al Salone di Ginevra ed è molto diversa dal prototipo: il propulsore è un 2.6 V8 ad iniezione da 200 CV (derivato dal 2.0 V8 della 33 Stradale) abbinato ad un differenziale a slittamento limitato mentre il telaio è quello della Giulia GT.

Il design originale è caratterizzato dal frontale con i fari parzialmente coperti da una griglia, dalla presa NACA sul cofano e dai fori sui montanti posteriori. Venduta in poco meno di 4.000 esemplari, non riesce ad entusiasmare gli amanti del piacere di guida per via dell’elevato rollio.

SZ (1989)

Realizzata in collaborazione con Zagato (che si occupa dell’assemblaggio) e presentata come prototipo al Salone di Ginevra, è basata sul pianale della 75 e monta un propulsore 3.0 V6 potenziato a 210 CV.

Poco più di 1.000 esemplari prodotti (tutti verniciati di rosso tranne uno, nero, destinato ad Andrea Zagato) e un design originale nato da un’idea del Centro Stile Fiat. I tre fari anteriori quadrati verranno ripresi negli anni Duemila da diversi modelli del Biscione (159, Brera, Spider).

RZ (1992)

La versione scoperta della SZ ha in comune con la coupé solo la zona anteriore e la coda. L’ultima Alfa a trazione posteriore prima dell’arrivo della 8C Competizione viene prodotta in poco meno di 300 esemplari e in tre colori diversi: nero, giallo e rosso.

8C COMPETIZIONE (2007)

Svelata come concept al Salone di Francoforte del 2003, viene prodotta in serie (in soli 500 esemplari, in maggioranza verniciati in Rosso Competizione) quattro anni più tardi. Trazione posteriore, fibra di carbonio a volontà e uno stile ispirato alla 33 Stradale.

Il nome deriva dalle 8C degli anni ’30 e ’40 – vetture in grado di aggiudicarsi quattro 24 Ore di Le Mans (1931-1934) e 8 Mille Miglia (1932-1938, 1947) – mentre il motore 4.7 V8 da 450 CV ha molti elementi in comune con quello montato dalla Maserati GranTurismo S.

Nel 2009 debutta la versione Spider con capote in tela, svelata in anteprima al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach nel 2005.

La versione di serie, mostrata ufficialmente a Ginevra 2008, è prodotta in 500 unità.