Dalla GT alla Cascada, la storia delle sportive Opel

Smartworld
di Marco Coletto

Da oltre 45 anni la Casa tedesca realizza coupé, spider e cabriolet capaci di emozionare

Le sportive Opel – contraddistinte da un ottimo rapporto qualità/prezzo – sono molto apprezzate da chi cerca prestazioni elevate ma non ha un grosso budget a disposizione.

Il modello attualmente in commercio, la cabriolet Cascada presentata al Salone di Ginevra 2013, non è altro che la variante scoperta della compatta Astra caratterizzata da un frontale modificato e da una gamma motori – tutti sovralimentati – composta da due unità a benzina (1.4 da 120 CV e 1.6 da 170 CV) e due 2.0 CDTI a gasolio da 165 e 195 CV. Scopriamo insieme la storia delle coupé e delle spider costruite dalla Casa tedesca.

Opel GT prima generazione (1968)

La prima generazione della Opel GT – svelata nel 1968 – colpisce per il design, ispirato alla concept Experimental GT mostrata al Salone di Francoforte del 1965 e alla Chevrolet Corvette C3 del 1967 e contraddistinto dalla presenza dei fari a scomparsa.

Dotata di trazione posteriore e motore anteriore, ha una gamma propulsori al lancio composta da due unità a benzina: un 1.1 da 60 CV (mai commercializzato nel nostro Paese) e un 1.9 da 90 CV. L’unità meno potente viene rimpiazzata nel 1971 dalla GT/J, una 1.9 quasi completamente priva di cromature e con una dotazione di serie più povera. Nello stesso anno per ragioni di normative antiinquinamento la potenza del propulsore cala a quota 85 CV.

Opel Manta A (1970)

La prima serie della Opel Manta – denominata A e presentata nel 1970 – nasce per rimpiazzare la GT ma si distingue per un abitacolo più spazioso e per uno stile meno originale. Realizzata sulla stessa piattaforma della berlina Ascona, ha una gamma motori al lancio formata da tre unità a benzina: 1.6 da 68 e 80 CV e 1.9 da 90 CV.

Nel 1971 sbarca in listino un 1.2 da 60 CV mentre nel 1974 è la volta della GT/E, dotata di un 1.9 ad iniezione da 105 CV.

Opel Manta B (1975)

Risale al 1975 il debutto della B, la seconda serie della Opel Manta. Non molto diversa tecnicamente dall’antenata, si distingue per un design totalmente rivoluzionato contraddistinto da un frontale più moderno.

Due le varianti di carrozzeria disponibili: a tre volumi e (dal 1977) hatchback.

Tre i motori al lancio, tutti a benzina: 1.2 da 60 CV, 1.6 da 75 CV e 1.9 da 90 CV. L’anno successivo sbarca la GT/E con il noto 1.9 ad iniezione da 105 CV che abbandona le scene nel 1978 insieme all’unità a carburatori di pari cilindrata.

Nel 1979 – in concomitanza con l’addio alle scene della Opel Manta B 1.2 – viene presentato un 2.0 da 100 (a carburatori) e 110 CV (ad iniezione) mentre nel 1980 tocca ad un 1.3 da 60 CV.

Opel Manta B2 (1982)

La Opel Manta B2 del 1982 non è altro che un restyling della Manta B contraddistinto da paraurti integrali verniciati in tinta con la carrozzeria, da una nuova mascherina e dal cambio a cinque marce. I due motori rinnovati – 1.3 da 75 CV e 1.8 da 90 CV con testata in alluminio – si aggiungono al 2.0 da 110 CV già presente in gamma, che sparisce nel 1985.

Nel 1986 anche il 1.3 abbandona i listini e viene lanciata – come unica variante presente nella gamma – la 2.0 GSi da 110 CV.

Opel Calibra (1989)

La Calibra – svelata al Salone di Francoforte 1989 – è la prima sportiva Opel a trazione anteriore. Basata sul pianale della berlina Vectra e caratterizzata da un design pulito e sexy, può accogliere comodamente quattro passeggeri. Al momento del lancio è l’auto più aerodinamica in commercio.

L’unico motore al debutto – un 2.0 da 115 CV – viene affiancato nel 1990 da un due litri a 16 valvole da 150 CV. Nel 1992 è la volta di un altro 2.0 (sovralimentato) da 204 CV.

In occasione del restyling del 1994 la Opel Calibra si presenta con una mascherina rinnovata e con un nuovo propulsore 2.5 V6 da 170 CV: un anno più tardi il 2.0 da 150 CV viene rimpiazzato da un’unità meno potente da 136 CV.

Nel 1996 – anno in cui la coupé di Rüsselsheim conquista il titolo Piloti e Costruttori nell’unica edizione del campionato internazionale turismo ITC – si segnala l’addio del V6.

Opel Tigra (1994)

Con la Tigra la Opel lancia negli anni Novanta la moda delle piccole coupé: presentata nel 1994 e basata sulla stessa piattaforma della Corsa B, ha un design originale (specialmente nella zona posteriore, impreziosita da un ampio lunotto) basato su una concept mostrata al Salone di Francoforte del 1993.

La gamma motori al lancio della vettura – che non beneficia di modifiche sostanziose per l’intera durata della sua carriera – comprende due unità a benzina: un 1.4 da 90 CV e un 1.6 da 106 CV.

Opel Speedster (2001)

La prima spider della Opel – la Speedster del 2001 (commercializzata in Corea del Sud anche con il marchio Daewoo) – ha molti elementi in comune con la Lotus Elise: condivide il pianale e anche lo stabilimento nel quale viene prodotta.

Lo stile aggressivo ed essenziale ricorda quello di una concept mostrata al Salone di Ginevra del 1999 mentre il motore al lancio è un 2.2 a benzina da 147 CV, affiancato nel 2004 da un più potente 2.0 Turbo da 200 CV.

Opel Tigra TwinTop (2004)

La Opel Tigra TwinTop – presentata al Salone di Ginevra 2004 e realizzata sulla stessa piattaforma della piccola Corsa C – è una spider a trazione anteriore dotata di un tetto in metallo ripiegabile elettricamente.

Il motore al lancio è un 1.4 a benzina da 90 CV, affiancato l’anno seguente da un 1.8 – sempre a ciclo Otto – da 125 CV e da un 1.3 turbodiesel CDTI di origine Fiat da 69 CV.

Opel GT seconda generazione (2007)

La seconda generazione della Opel GT  – mostrata a Ginevra nel 2006 – ha ben poco in comune con la coupé degli anni Sessanta. Si tratta infatti di un’aggressiva spider caratterizzata da un design squadrato, dalla capote in tela ad apertura manuale e da un possente motore 2.0 sovralimentato a benzina da 264 CV.

La vettura viene venduta negli USA con i nomi Pontiac Solstice e Saturn Sky e in Corea del Sud come Daewoo G2X.