Subaru, la storia della Casa giapponese

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Oltre 60 anni di evoluzione per il marchio delle Pleiadi

Trazione integrale e rally: sono questi i primi due termini che vengono in mente quando di parla del marchio Subaru. I modelli della Casa giapponese – attiva da oltre 60 anni – sono quasi tutti a quattro ruote motrici e hanno conquistato parecchi automobilisti alla ricerca di veicoli versatili, adatti ad affrontare qualsiasi superficie e incollati all’asfalto. Scopriamo insieme la storia del marchio delle Pleiadi.

Subaru, la storia

La Subaru nasce ufficialmente il 7 luglio 1953 quando l’azienda meccanica Fuji Heavy Industries decide di creare una sezione automobilistica. L’anno successivo vede la luce il primo modello prodotto da questa società: la Subaru (termine giapponese usato per indicare l’ammasso stellare delle Pleiadi) 1500. Dotata di un motore 1.5 a benzina da 48 CV (successivamente portati a 55) di origine Peugeot, è la prima automobile nipponica dotata di scocca portante ma viene prodotta in soli 20 esemplari.

Il successo arriva nel 1958 con la citycar 360 mentre tre anni più tardi tocca al piccolo furgone Sambar (lungo meno di tre metri e ispirato alla Fiat 600 Multipla). La 1000 del 1965 porta invece al debutto la trazione anteriore e il motore boxer: quest’ultima soluzione, usata attualmente da tutti i modelli della Casa nipponica presenti in listino, contribuisce ad abbassare il baricentro.

Gli anni ’70

Nel 1972 la Subaru Leone, svelata l’anno prima, diventa disponibile anche a trazione integrale (adottata fino a quel momento, in pratica, solo dalle fuoristrada) e seduce numerosi automobilisti residenti in zone di montagna che cercano un veicolo confortevole ma capace di avventurarsi anche sui percorsi più impervi. Il 1976 è l’anno in cui la Sambar, giunta alla terza generazione, abbandona il raffreddamento ad aria per quello ad acqua.

Gli anni ’80

Gli anni ’80 per la Casa delle Pleiadi si aprono con il lancio della seconda serie della citycar Rex nel 1981 che abbandona la formula del “tutto dietro” ereditata dalla 360 per passare ad un più tradizionale motore anteriore e alla trazione anteriore (o integrale). Il 1983 è l’anno del piccolo van Libero, capace di ospitare sette passeggeri in meno di tre metri e mezzo di lunghezza mentre due anni più tardi è la volta della coupé XT.

Gli anni ’90 e lo sport

Negli anni ’90 la Subaru – che entra nel mondo delle coupé di lusso nel 1991 con la SVX – inizia a farsi conoscere nel mondo del motorsport. Nel 1990 un motore 3.5 boxer a 12 cilindri destinato alla scuderia di F1 Coloni si rivela poco competitivo (otto GP senza mai riuscire a qualificarsi) mentre nel 1993 arriva la prima vittoria nel WRC grazie al pilota britannico Colin McRae, sul gradino più alto del podio del Rally di Nuova Zelanda al volante di una Legacy.

Nel 1992 vede la luce il modello più famoso della storia del marchio del Sol Levante: la Impreza.

Questa vettura riesce a conquistare un Mondiale Piloti (con McRae) nel 1995 e ben tre titoli Marche consecutivi dal 1995 al 1997 contribuendo ad incrementare la fama del brand. Il 1997 è l’anno di debutto della Forester – un mix tra una station wagon e una SUV – mentre l’anno successivo la terza generazione della Legacy diventa disponibile in tutto il mondo solo con le quattro ruote motrici.

Il terzo millennio

La seconda generazione della Impreza, presentata ufficialmente nel 2000, è l’ultima Subaru trionfatrice nei rally. Conquista due Mondiali WRC Piloti: nel 2001 con il britannico Richard Burns e nel 2003 con il norvegese Petter Solberg, ultimo driver iridato non francese. Il 2003 è anche l’anno in cui la quarta serie della Legacy diventa la prima (e finora unica) vettura del brand delle Pleiadi ad ottenere il prestigioso riconoscimento di Auto dell’Anno in Giappone.

Nel 2006 il motore 2.5 turbo a benzina viene nominato miglior propulsore del mondo nella categoria “da 2 a 2,5 litri”. Il trionfo viene bissato nel 2008, anno in cui la Legacy viene commercializzata con un propulsore boxer turbodiesel, il primo della storia. Il 2009 è l’anno cui la Forester, giunta alla terza evoluzione, si trasforma in una SUV a tutti gli effetti.

La XV, la Subaru più amata del nostro Paese (una specie di Impreza più “suvveggiante”), vede la luce nel 2011. L’anno successivo tocca invece alla BRZ, l’unica vettura delle Pleiadi non 4WD attualmente in listino: gemella della Toyota GT86 e dotata di un motore 2.0 boxer a benzina da 200 CV, è una coupé sportiva a trazione posteriore.