Freelander e Discovery Sport, la storia delle SUV compatte Land Rover

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Eccezionali in fuoristrada ma anche comode su asfalto

Le SUV compatte Land Rover non sono come le rivali: oltre ad essere comode su asfalto possono infatti vantare doti eccezionali in fuoristrada. Attualmente la gamma della Casa britannica prevede due proposte appartenenti a questo segmento: la seconda generazione della Freelander e la Discovery Sport.

La Freelander seconda serie debutta ufficialmente al Salone di Londra del 2006: realizzata sullo stesso pianale delle Ford S-Max e Galaxy e disponibile (a differenza dell’antenata) esclusivamente a cinque porte, monta al lancio un solo motore (un 2.2 turbodiesel Td4 da 160 CV), affiancato l’anno seguente da un 3.2 sei cilindri a benzina da 232 CV. In occasione del restyling del 2010 – che porta modifiche rilevanti alla mascherina – l’unità a gasolio si sdoppia: Td4 da 150 CV e Sd4 da 190 CV. Bisogna aspettare invece il 2012 – e un nuovo lifting (questa volta più leggero) – per vedere la variante eD4, la prima auto di sempre a trazione anteriore realizzata dal marchio inglese, e l’ingresso di un 2.0 a benzina da 241 CV che rimpiazza il vecchio sei cilindri.

La Land Rover Discovery Sport, che nei prossimi mesi sostituirà definitivamente la Freelander, condivide la stessa piattaforma dell’antenata (così come i motori: un 2.0 a benzina da 241 CV e due 2.2 turbodiesel da 150 e 190 CV) ma si distingue per un design più sexy (ispirato alle forme della Range Rover Evoque) e per un maggiore spazio interno (sette posti optional). Scopriamo insieme la storia della capostipite della famiglia delle SUV compatte del brand “british”.

Land Rover Freelander prima generazione (1997)

La prima generazione della Freelander nasce nella seconda metà degli anni Novanta in seguito alla decisione di Land Rover di puntare sulle 4×4 compatte. Dopo aver tentato, senza successo, di collaborare con la Honda il marchio britannico decide di realizzare la propria Sport Uitlity compatta in completa autonomia.

La prima auto con telaio monoscocca del brand inglese – disponibile a tre o a cinque porte e senza marce ridotte – viene svelata nel 1997 e debutta in Italia l’anno successivo con due motori: un 1.8 a benzina da 120 CV e un 2.0 turbodiesel Di da 97 CV.

Nel 2000, in occasione di un restyling che porta qualche leggero cambiamento nella zona dei gruppi ottici, debutta un 2.5 a ciclo Otto da 177 CV, la potenza del 1.8 scende a quota 117 CV e il due litri a gasolio viene rimpiazzato da un più moderno 2.0 Td4 da 111 CV. Nel 2004 è la volta di un lifting più profondo (che coinvolge principalmente il frontale) e l’anno successivo – in concomitanza con l’addio delle unità a benzina – entra in listino un 2.0 a gasolio potenziato da 129 CV.