Dalla Rocky alla Terios, la storia delle SUV Daihatsu

Smartworld
di Marco Coletto

L'evoluzione - lunga quasi trent'anni - delle piccole fuoristrada giapponesi

Per quasi trent’anni le SUV Daihatsu hanno rappresentato per gli automobilisti italiani un modo semplice ed economico per approcciarsi al magico mondo del fuoristrada. Ora che la Casa giapponese non esporta più nel nostro Paese abbiamo deciso di rendere omaggio a questi veicoli.

Il modello ancora oggi in listino – la seconda generazione della Terios – viene svelata nel 2006 e anticipata dal prototipo D-Concept 4×4 mostrato al Salone di Tokyo del 2005. Più grande e spaziosa della serie precedente e dotata di trazione integrale, monta al lancio due motori a benzina: un 1.3 da 86 CV e un 1.5 da 105 CV.

Nel 2007 entrambi i propulsori diventano disponibili anche a GPL ma nel 2009 – in occasione di un leggero restyling che coinvolge soprattutto il frontale – il 1.3 torna ad essere acquistabile esclusivamente a benzina.

Il 1.3 sparisce definitivamente dalle scene nel 2011, anno in cui debuttano le varianti a trazione anteriore e il 1.5 perde qualche cavallo (102 anziché 105). Scopriamo insieme la storia delle SUV nipponiche.

Daihatsu Rocky (1984)

La prima 4×4 Daihatsu ad arrivare ufficialmente nel nostro Paese è disponibile in due varianti: a passo normale (con una lunghezza complessiva di 3,77 metri) e a passo lungo (4,10 metri). Due i motori al lancio: iun 2.0 a benzina da 88 CV e un 2.8 diesel da 73 CV.

Il propulsore a ciclo Otto abbandona le scene già nel 1985 – anno in cui arriva un 2.8 turbodiesel da 88 CV – ma ritorna nel 1989, quando la potenza del 2.8 sovralimentato a gasolio aumenta fino a quota 91 CV.

Daihatsu Feroza (1989)

Disponibile solo a tre porte con soft-top o hard-top, monta al lancio un motore 1.6 a benzina da 86 e 95 CV. Beneficia di un paio di restyling al frontale intorno agli anni ’90 e nel 1994 sparisce dal commercio l’unità meno potente. Continua ad essere commercializzata fino al 1999.

Daihatsu Terios prima generazione (1997)

Disponibile esclusivamente a cinque porte, ospita sotto il cofano un unico motore: un 1.3 a benzina da 83 CV.

In occasione del primo restyling del 2000 (riguardante la mascherina) debutta la versione a trazione posteriore (che abbandona le scene nel 2002).