Dalla SJ alla Jimny, la storia delle piccole SUV Suzuki

Smartworld
di Marco Coletto

Baby fuoristrada adatte ad affrontare qualsiasi superficie

La SUV più piccola in commercio è la Suzuki Jimny: presentata al Salone di Tokyo del 1997, è lunga solo 3,65 metri e monta un motore 1.3 a benzina da 85 CV. Rispetto all’antenata Samurai adotta sospensioni più confortevoli su asfalto e più efficaci nei percorsi “off-road” più duri.

Nel 1999 arriva la versione Cabrio prodotta in Spagna mentre nel 2004 è la volta di un propulsore 1.5 turbodiesel di origine Renault da 65 CV (potenza salita a 86 CV nel 2005). Nel 2009 esce di produzione la Cabrio e nel 2011 abbandona le scene l’unità a gasolio. Scopriamo insieme le antenate di questo modello.

SJ (1985)

L’erede della LJ (mai importata ufficialmente in Italia) nasce nel 1981 ma arriva nelle nostre concessionarie solo nel 1985. Disponibile in numerose varianti (normale, a passo lungo, Cabrio, pick-up e a tetto alto) e con un solo motore – 1.0 da 45 CV – si caratterizza per una grande leggerezza che consente di affrontare senza problemi le superfici fangose. Nel 1986 arriva la 1.3 da 64 CV (con un cambio a cinque marce anziché quattro).

Le versioni con la scritta Santana sulla mascherina e sul portellone posteriore sono prodotte in Spagna: una scelta dovuta alle restrizioni che all’epoca colpivano i modelli assemblati in Giappone e commercializzati in Europa.

SAMURAI (1989)

L’evoluzione della SJ debutta nel nostro Paese nel 1990 e monta la stessa gamma motori dell’antenata (1.0 da 45 CV e 1.3 da 64 CV). Dal 1992 l’unico propulsore in gamma è un 1.3 da 69 CV mentre nel 1998 viene lanciato un propulsore 1.9 turbodiesel da 62 CV di origine Peugeot, rimpiazzato poco dopo da un 1.9 aspirato Renault da 64 CV.