Toyota Camry, la storia dell’ammiraglia giapponese

Smartworld
di Marco Coletto

Oltre trent'anni di evoluzione per la razionale "berlinona" nipponica

La Toyota Camry è una delle automobili più amate dagli americani: non ha un design accattivante ma è ricca di contenuti ed è, cosa che non guasta, una delle vetture più affidabili in commercio.

La generazione attualmente in commercio dell’ammiraglia giapponese, denominata XV50, viene presentata nel 2011: disponibile con tre motori a benzina (2.0 da 145 CV, 2.5 e 3.5 V6 da 268 CV) e un propulsore 2.5 ibrido da 154 CV, è la prima Camry venduta sul mercato statunitense a non offrire la trasmissione manuale. Scopriamo insieme l’evoluzione ultratrentennale della “berlinona” nipponica.

Toyota Camry V10 (1982)

La prima generazione della Toyota Camry, contraddistinta dalla sigla di progetto V10, ha una gamma motori composta da due unità a benzina (1.8 e 2.0) e da un due litri a gasolio. Disponibile a quattro o a cinque porte, ha uno stile spigoloso poco originale.

Toyota Camry V20 (1986)

In occasione del lancio della seconda generazione della Camry – la V20 – sparisce la variante a cinque porte, che lascia spazio ad una più versatile versione station wagon. Tre i motori, tutti a benzina (1.8, 2.0 e 2.5 V6), e trazione anteriore o integrale.

La prima Camry ad essere prodotta anche fuori dal Giappone (in Australia e negli USA) viene usata nel 1989 come base per la prima serie della Lexus ES.

Toyota Camry V30 (1990)

La Toyota Camry V30, disponibile esclusivamente per il mercato giapponese, monta motori a benzina da 1,8 a 3 litri. Nel 1991 debutta una versione a quattro ruote sterzanti mentre l’anno seguente un leggero restyling modifica la griglia frontale.

Toyota Camry XV10 (1991)

La XV10 non è altro che una Camry V30 più grande creata soprattutto per il mercato americano e australiano. Disponibile nelle versioni berlina, coupé e station wagon, monta due propulsori a benzina: un 2.2 e un 3.0 V6.

Nel 1992 la vettura debutta anche in Italia con il motore 3.0 V6 a benzina da 188 CV e l’anno seguente viene affiancata dalla variante familiare, che abbandona le scene nel 1995.

Toyota Camry V40 (1994)

Disponibile solo per il Giappone, ha una gamma motori composta da due unità a benzina (1.8 e 2.0) e da un 2.2 turbodiesel.

In commercio nelle varianti a trazione anteriore o integrale, beneficia di un lifting nel 1996 che porta una dotazione di serie più completa.

Toyota Camry XV20 (1996)

La XV20 è, a nostro avviso, la Toyota Camry con il design più originale. Disponibile nelle varianti berlina o station wagon, ha una gamma motori composta da due unità a benzina: 2.2 da 133 CV e 3.0 V6 da 190 CV (l’unica unità che arriva nel nostro Paese nel 1997).

Il restyling del 1999 – anno in cui la berlinona giapponese sparisce definitivamente dalle concessionarie italiane a causa dello scarso successo di vendite – porta cambiamenti al frontale e alla coda.

Toyota Camry XV30 (2001)

Disponibile esclusivamente a quattro porte, ha una gamma motori al lancio formata da tre unità a benzina: 2.4 da 157 CV, 3.0 V6 da 192 CV (potenza salita a 210 CV nel 2003) e 3.3 V6 da 225 CV.

Toyota Camry XV40 (2006)

La Toyota Camry XV40 viene presentata al Salone di Detroit: disponibile a trazione anteriore o integrale, monta tre motori a benzina (2.4, 2.5 e 3.5 V6) e un 2.4 ibrido.

Caratterizzata da un design poco originale ma gradevole, offre più spazio rispetto alla generazione precedente e un’aerodinamica migliorata. Il restyling del 2009 porta una mascherina più aggressiva e cerchi in lega rivisti.