Toyota Hilux, la storia del pick-up giapponese

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Quasi mezzo secolo di attività per uno dei mezzi da lavoro più robusti di sempre

Il Toyota Hilux è uno dei pick-up migliori in commercio: noto per la sua robustezza e per la sua elevata affidabilità, ha conquistato – in quasi 50 anni di carriera – numerosi automobilisti in tutto il mondo.

Il modello attualmente in commercio  – la settima generazione, chiamata N70 – vede la luce nel 2005 e sbarca in Italia l’anno successivo con un motore 2.5 turbodiesel D-4D da 102 CV, affiancato nel 2007 da un 3.0, sempre a gasolio, da 172 CV. Il restyling del 2008 porta alcune leggere modifiche al frontale mentre due anni dopo la potenza del tre litri scende a 171 CV. L’ultimo lifting (che coinvolge la mascherina e gli interni) risale al 2011.

Scopriamo insieme le antenate del Toyota Hilux, l’indistruttibile mezzo da lavoro (e da svago) giapponese.

Toyota Hilux N10 (1968)

Il primo Toyota Hilux, noto anche con la sigla N10, viene presentato nel 1968: disponibile con la sola trazione posteriore e solo in configurazione a due porte, ha un solo motore al lancio (1.5 a benzina da 77 CV).

L’anno seguente debuttano la variante a passo lungo e – per il mercato nordamericano – un 1.9 da 86 CV (saliti a 98 nel 1970). Nel 1971 il 1.5 viene rimpiazzato da un 1.6 e l’anno successivo il 1.9 lascia spazio ad un due litri da 110 CV.

Toyota Hilux N20 (1972)

Nel 1972 vede la luce il Toyota Hilux N20, evoluzione dell’N10 con uno stile più aggressivo e un comportamento stradale più confortevole. La gamma motori prevede al lancio solo un 1.6 da 83 CV, affiancato l’anno seguente da un 2.0 da 105 e 110 CV (quest’ultimo solo per il mercato nordamericano).

Il 1975 è l’anno di debutto dell’N25, un profondo restyling che porta anche un considerevole incremento nelle dimensioni esterne (da 4,28 metri a 4,68 metri di lunghezza) e interne (passo di 2,80 metri anziché 2,58).

In America il due litri viene sostituito da un 2.2 da 98 CV.

Toyota Hilux N30/40 (1978)

La terza generazione del Toyota Hilux – in commercio dal 1978 e chiamata N30/40 – porta parecchie novità: questa variante viene infatti venduta anche con la trazione integrale (a partire dal 1979) e con quattro porte.

Due i motori al lancio: 1.6 da 80 CV e 2.2 da 91 CV. Nel 1981 – anno in cui debutta un propulsore diesel (un 2.2 da 63 CV) – il 2.2 viene rimpiazzato da un 2.4 da 98 CV.

Toyota Hilux N40 (1983)

Il Toyota Hilux N40 del 1983 (noto anche per essere il pick-up di Marty McFly nella trilogia cinematografica di Ritorno al Futuro) è il primo della famiglia ad essere prodotto anche fuori dal Giappone (più precisamente in Uruguay).

La gamma motori al lancio prevede quattro propulsori a benzina (1.6, 2.0 e 2.4 da 98 CV e 106 CV) e due unità a gasolio (2.2 da 63 CV e 2.4 da 84 CV). Nel 1985 – anno in cui arriva un 2.4 sovralimentato a benzina da 137 CV – il diesel meno potente abbandona le scene (sostituito l’anno seguente da un 2.4 turbo da 94 CV). Nel 1987 il 2.4 a ciclo Otto da 98 CV cede il posto ad un più prestante 3.0 V6 da 152 CV.

Toyota Hilux N50 (1988)

Con la quinta generazione – chiamata N50 e mostrata nel 1988 – il Toyota Hilux diventa ancora più globale in quanto inizia ad essere prodotto in ben tre continenti (America, Asia ed Europa): la Volkswagen realizza inoltre una variante rimarchiata di questo modello e la chiama Taro.

Uno solo il motore al lancio: un 1.8 a benzina da 79 CV o 83 CV. Nel 1989 la gamma si arricchisce con due unità a ciclo Otto (2.4 da 114 CV e 3.0 V6 da 152 CV) e due a gasolio (2.4 da 90 CV e 2.8 da 91 CV) mentre due anni più tardi è la volta di un restyling che porta alcune modifiche al frontale.

Toyota Hilux N60 (1997)

Il Toyota Hilux N60 del 1997 non è altro che un evoluzione dell’N50: in Italia viene venduto con due motori 2.5 diesel (aspirato da 79 CV e turbo da 90 CV). In occasione del restyling del 2002 arrivano un frontale più elegante e propulsori 2.5 sovralimentati a gasolio D-4D da 88 e 102 CV.