Volkswagen e la guida autonoma: la storia

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La storia della guida autonoma in Volkswagen: come le scoperte del passato hanno permesso di arrivare alla tecnologia attuale


Volkswagen e la guida autonoma: un presente fatto di ADAS sempre più evoluti e un futuro che vedrà probabilmente modelli della Casa di Wolfsburg circolare senza bisogno del guidatore.

Risultati ottenuti grazie al lavoro costante di ingegneri e a idee che hanno visto la luce per la prima volta oltre 30 anni fa. Di seguito troverete la storia completa della guida autonoma in Volkswagen: come le scoperte del passato hanno permesso di arrivare alla tecnologia attuale.

Volkswagen e la guida autonoma: la storia

L’idea della guida autonoma – o meglio, di un sistema per ridurre gli incidenti stradali rimpiazzando il pilota umano – inizia a prendere forma nella mente degli ingegneri negli anni ’70 ma è nel decennio successivo che si comincia a vedere per la prima volta qualcosa di concreto.

È il 1982 quando il Dipartimento di Ricerca Volkswagen guidato da Walter Zimdahl comincia a lavorare a un progetto sulla sterzata automatica con visione computerizzata basato su una telecamera televisiva portatile (sostituta dell’occhio umano) collegata a un sistema di sterzo elettrico.

Il contrasto tra la segnaletica orizzontale e la superficie stradale viene rilevato dalla telecamera – grande più o meno come una custodia per occhiali e in grado di monitorare, grazie a una lente grandangolare, una zona compresa tra 4 e 25 metri di fronte al veicolo – e convertito dal processore in segnali di controllo dello sterzo. Un dispositivo che permette di guidare con lo sterzo automatico fino a una velocità di 100 km/h su una strada a doppia carreggiata con normale segnaletica: negli anni ’80 gli sterzi elettromeccanici non sono ancora disponibili e per questa ragione i tecnici Volkswagen installano un motore elettrico parallelo alla colonna dello sterzo e lo collegano direttamente al comando con un riduttore.

L’unione fa la forza

Nel 1986 Volkswagen partecipa al progetto di ricerca europeo Prometheus che coinvolge costruttori automobilistici, fornitori, centri di ricerca e l’Università delle Forze Armate Federali di Monaco di Baviera ma si dovrà aspettare oltre 20 anni prima di iniziare a vedere dei primi risultati concreti in ambito accademico.

Gli albori della guida autonoma Volkswagen

L’Università Tecnica di Braunschweig dimostra nel 2008 con il prototipo “Caroline” – basato su una Volkswagen Passat Variant sesta generazione – le possibilità di integrazione in ambito automotive di telecamere, radar e laser ma bisogna aspettare il 2010 – con l’evoluzione “Leonie” – per vedere un mezzo in grado di muoversi davvero in modo indipendente nel traffico cittadino.