Toyota Prius, la storia della regina delle ibride

Smartworld
di Marco Coletto

Quindici anni di carriera e tre generazioni

La Toyota Prius, la regina delle ibride, compie quindici anni (anche se il suo debutto nel nostro Paese risale all’inizio dello scorso decennio) ed è arrivata alla terza generazione. La berlina giapponese a doppia alimentazione benzina/elettrica monta un motore 1.8 in grado di generare una potenza complessiva di 136 CV, offre una buona abitabilità e propone tra gli optional un pannello solare sul tetto che accumula energia sufficiente ad attivare il climatizzatore anche quando il propulsore è spento.

Scopriamo insieme l’evoluzione di questo modello.

PRIMA GENERAZIONE (1997)

Nasce nel 1997 ma bisogna aspettare il 2001 prima di vederla in Italia. Ha un motore 1.5 da 72 CV, quattro porte e cinque posti ma la presenza delle batterie penalizza lo spazio a disposizione dei bagagli.

SECONDA GENERAZIONE (2003)

Debutta nel 2003, ha un motore 1.5 da 77 CV e conquista immediatamente il pubblico (specialmente i tassisti) e la critica (nel 2005 si aggiudica il premio di Auto dell’Anno). La carrozzeria a cinque porte aumenta la versatilità mentre la sicurezza è garantita dalle cinque stelle Euro NCAP.

IL FUTURO

Quest’anno vedremo parecchie novità nella gamma Prius: tanto per cominciare il restyling sarà caratterizzato dal frontale con luci diurne a LED e dal cruscotto più scuro. Nel corso dell’anno vedremo inoltre due monovolume: la piccola c (lunga quattro metri con un motore 1.5 da 100 CV) e la compatta a sette posti +. Quest’ultima è più lunga di 16 centimetri rispetto alla Prius normale e più alta di 9 cm: per offrire più spazio ai passeggeri le batterie sono posizionate sotto la consolle centrale tra i sedili anteriori.