Toyota Yaris, la storia del design

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La storia del design della Toyota Yaris, l’auto asiatica più amata dagli italiani

La Toyota Yaris – l’auto asiatica più amata dagli italiani – ha impiegato pochissimo tempo a conquistare gli automobilisti: in quasi 20 anni di carriera le tre generazioni della piccola giapponese sono state capaci di sedurre i clienti con la forza dei contenuti, senza trascurare lo stile.

Scopriamo insieme la storia del design della “segmento B” nipponica, l’evoluzione delle forme delle tre serie di una delle utilitarie più complete di sempre.

Toyota Yaris prima generazione (1999)

La prima generazione della Toyota Yaris debutta nel 1999 e rappresenta una rivoluzione nel segmento delle piccole: tecnica (non a caso l’anno seguente si aggiudica il prestigioso riconoscimento di Auto dell’Anno) e stilistica.

Le innovazioni di design più importanti si trovano nell’abitacolo e più precisamente nella plancia, impreziosita da un cruscotto digitale centrale con un’originale grafica 3D. Il restyling del 2003 porta qualche leggera modifica ai paraurti e ai gruppi ottici.

Toyota Yaris seconda generazione (2005)

La seconda generazione della Toyota Yaris del 2005 si differenzia dall’antenata per le forme ancora più tondeggianti e per il cofano corto che consente di incrementare lo spazio nell’abitacolo (che oltretutto offre ancora più vani portaoggetti) e nel bagagliaio.

In occasione del restyling arrivano nuovi paraurti e lievi cambiamenti ai gruppi ottici.

Toyota Yaris terza generazione (2011)

La terza generazione della Toyota Yaris rappresenta un passo indietro dal punto di vista stilistico rispetto al passato: fuori forme più tradizionali, dentro sparisce l’utilissimo divano scorrevole per far spazio alle batterie della versione ibrida (che viene lanciata con una mascherina diversa). Anche la coda – con la targa spostata sul portellone – è più anonima.

Il primo restyling del 2014 porta un frontale più aggressivo – ma anche un po’ troppo tormentato – a “X” (nuovo tema stilistico della Casa giapponese) uguale su tutte le versioni mentre con il secondo lifting del 2017 viene introdotta una mascherina più futuristica. La zona posteriore è resa più “importante” dai gruppi ottici orizzontali, per la prima volta nella storia della Yaris integrati in parte nel portellone.