Volkswagen Polo, la storia della piccola di Wolfsburg

Smartworld
di Marco Coletto

Le evoluzioni della "baby-Golf".

La Volkswagen Polo è una piccola che ha sempre preferito puntare sulla sostanza piuttosto che sedurre con forme originali. L’attuale generazione, la quinta (presentata nel 2009 e Auto dell’Anno 2010), ha una gamma motori che comprende quattro unità a benzina (1.2 da 60 e 69 CV, 1.4 da 85 e 179 CV), un 1.6 a GPL da 82 CV e due turbodiesel TDI (1.2 da 75 CV e 1.6 da 90 CV).

Scopriamo insieme le evoluzioni della “baby-Golf”.

PRIMA GENERAZIONE (1975)

Non è altro che una variante rimarchiata dell’Audi 50 disegnata da Marcello Gandini e presentata l’anno prima. Motori da 1 a 1,3 litri e una versione con la coda chiamata Derby. Nel 1978 la piccola Audi abbandona le scene e nel 1979 il restyling porta paraurti in plastica più grandi e un cruscotto ispirato a quello montato dalla sorella maggiore Golf.

SECONDA GENERAZIONE (1981)

Motori da 1 a 1,4 litri e due versioni diverse: la Coupé ha la coda inclinata come la serie precedente mentre l’altra ha un lunotto verticale che ricorda quello delle station wagon. Quest’ultima è quella che conquista più clienti.

Nel 1983 arriva la Formel E: consuma poco grazie ad una diversa rapportatura delle marce e ad un sistema stop-start che spegne la vettura quando è ferma per più di due secondi. Nel 1986 è invece la volta della sportiva G40, che porta al debutto il compressore volumetrico.

Il restyling del 1990 consiste in forme più tondeggianti, in un frontale più moderno, in interni rivisti e in profondi miglioramenti nel campo della sicurezza.

TERZA GENERAZIONE (1994)

Lo stile è più tradizionale rispetto al passato mentre nella gamma motori (da 1 a 1,9 litri da 45 a 125 CV) debuttano unità turbodiesel. La versione Harlekin del 1995 è caratterizzata da pannelli della carrozzeria verniciati in diversi colori mentre l’aggressiva GTI monta un 1.6 da 120 CV. Nel 1996 viene realizzato sulla stessa base il veicolo commerciale Caddy e nel 1997 tocca alla versione station wagon Variant, che ha molti elementi in comune con la Seat Cordoba Vario

Nel 1999 è la volta del restyling: fari, paraurti, mascherina e plancia vengono completamente rivisti e la dotazione di sicurezza è più completa (ABS e doppio airbag di serie, cuscini laterali ed ESP optional).

Sotto il cofano troviamo propulsori TDI. Sulla Variant le modifiche riguardano solo i gruppi ottici e gli interni.

Nel 2000 la GTI beneficia di alcune modifiche: il propulsore 1.6, ad esempio, viene aumentato di potenza (da 120 a 125 CV).

QUARTA GENERAZIONE (2001)

Si distingue per i fari tondi anteriori, per la gamma motori particolarmente ricca (da 1,2 a 2 litri da 55 a 150 CV) e per le dimensioni esterne più grandi di quelle della prima Golf. Degna di nota la versione Fun, caratterizzata da protezioni in plastica e da uno stile che ricorda quello delle fuoristrada.

Il restyling del 2005 riguarda soprattutto il frontale: arrivano inoltre in listino la GTI e la “finta SUV” Cross. Nel 2007 tocca invece all’ecologica BlueMotion: monta un 1.4 turbodiesel TDI, rapporti del cambio più lunghi, modifiche aerodinamiche, cerchi leggeri e pneumatici a bassa resistenza al rotolamento.

IL FUTURO

Nel 2013 la variante WRC parteciperà al Mondiale Rally. Avrà un motore 1.6 sovralimentato da 300 CV e sarà guidata dal francese Sébastien Ogier, 3° nel campionato 2011.