Cisitalia 202 Berlinetta (1947): la più bella sei tu

Cisitalia 202 Berlinetta
Smartworld
di Marco Coletto

Ci vogliono 200.000 euro per portarsi a casa una delle auto italiane più sexy di sempre

La Cisitalia 202 Berlinetta entra di diritto nella “top ten” delle più belle auto d’epoca italiane. La coupé piemontese è talmente affascinante che da oltre sessant’anni (dal 1951, per la precisione) è esposta al MoMA (Museum of Modern Art) di New York: un simbolo su quattro ruote del nostro stile.

Elegante, rarissima (prodotta in soli 220 esemplari) ed estremamente costosa (le quotazioni recitano 200.000 euro): un pezzo da collezione irrinunciabile per chi ha a disposizione un budget consistente.

Cisitalia 202 Berlinetta (1947): le caratteristiche principali

La Cisitalia 202 Berlinetta nasce dal sogno dell’imprenditore piemontese Piero Dusio, considerato negli anni Quaranta l’uomo più ricco di Torino dopo Agnelli. Viene progettata nei ritagli di tempo da Dante Giacosa – il creatore della Fiat 500 – e disegnata da Alfredo Vignale e Giovanni Savonuzzi, anche se i ritocchi fondamentali vengono effettuati da Pininfarina.

La prima generazione – presentata a Milano in occasione del GP d’Italia del 1947 e conosciuta come Gran Sport – ha due posti secchi ed è la prima auto della storia ad avere il nome del marchio anche sulla coda. Estremamente leggera e dotata di freni eccellenti (anche se difficili da raffreddare per via dei copriruota aerodinamici presenti fino al 1950) e di una grande agilità nelle curve, ha come principale difetto lo sterzo, esageratamente duro alle basse velocità.

La prima evoluzione della Cisitalia 202 Berlinetta – la 202 B – può invece accogliere quattro persone (tre davanti e una, male, dietro) e si distingue esteticamente dalla Gran Sport per la mascherina più massiccia con 17 barre verticali in ottone cromate e sei listelli orizzontali disposti dietro, per i paraurti cromati e per le luci di direzione che prendono gradualmente il posto delle frecce estraibili. Nella plancia spicca invece una griglia cromata che nasconde la radio, il posacenere e l’accendisigari.

La 202 C del 1951 può invece vantare il cofano per il bagagliaio (prima raggiungibile solo dall’abitacolo) e il lunotto posteriore più ampio per migliorare la visibilità.

Spariscono i copriruota aerodinamici, che lasciano spazio alle ruote a raggi Borrani. La 202 L (prodotta in meno di cinque esemplari) si differenzia per il passo allungato di una ventina di centimetri e per la possibilità di accogliere comodamente quattro passeggeri.

La tecnica

La Cisitalia 202 Berlinetta è la prima auto di serie a montare un telaio tubolare a traliccio: una soluzione – derivata dalla monoposto da corsa D46 realizzata sempre dalla Casa torinese l’anno prima – più costosa da produrre dei longheroni ma più leggera, più rigida e meno soggetta a vincoli tecnici.

Nonostante si tratti di un’auto pregiata la sua base tecnica non è delle più raffinate: il motore 1.1 derivato da quello della Fiat 1100 – 50 CV per la Sport (165 km/h di velocità massima), 60 CV per la Sport Special (170 km/h) e 65 CV per la Mille Miglia (175 km/h) – è infatti sottodimensionato per la vettura. Dalla 1100 arrivano anche i freni mentre lo sterzo e la sospensione anteriore a balestre traversali provengono dalla Topolino.

In occasione dell’arrivo della 202 B la Cisitalia 202 Berlinetta beneficia di modifiche allo sterzo (che resta comunque troppo rigido) e alle sospensioni posteriori (dotate di un unico ammortizzatore anziché due).

Le quotazioni

200.000 euro sono un prezzo giusto per entrare in possesso di una Cisitalia 202 Berlinetta. Trovarla non è semplice, anche se ogni tanto qualche casa d’aste la propone. Il suo valore è destinato ad aumentare sempre di più con il passare degli anni: un investimento garantito.