UMM (1977): fuoristrada dal Portogallo

UMM Alter
Smartworld
di Marco Coletto

4x4 compatte ed economiche poco vivaci e tutt'altro che confortevoli

Grazie alle fuoristrada UMM  – nate nel 1977 e caratterizzate da un design originale, soprattutto nel frontale – anche il Portogallo ha avuto un ruolo nel panorama automobilistico mondiale. Intorno agli anni Ottanta queste vetture (che sarebbe meglio non chiamare SUV) sono anche sbarcate nei nostri listini senza ottenere un grande successo di pubblico.

UMM (1977): le caratteristiche principali

La prima UMM a debuttare ufficialmente nel nostro Paese, nel 1984, è la 4×4: disponibile nelle versioni Hard-Top (telonata) o Torpedo (chiusa), è lunga meno di quattro metri (3,85 per la precisione) e può accogliere otto passeggeri pur essendo priva di porte posteriori.

La fuoristrada portoghese presenta numerosi pregi: le dimensioni esterne compatte che le consentono di avventurarsi ovunque, il passo lungo che garantisce un abitacolo spazioso e il prezzo contenuto. Per quanto riguarda i difetti segnaliamo invece le prestazioni deludenti, lo scarso comfort su asfalto e la difficoltà nell’affrontare i guadi più profondi per via dell’altezza da terra inferiore a quella delle rivali.

Nel 1987 debutta la Alter: più lunga (intorno ai 4,20 metri), più brillante e altrettanto efficace nella guida in off-road.

La tecnica

La UMM 4×4 monta un motore 2.3 a gasolio da 67 CV di origine Peugeot. La stessa unità – molto affidabile – viene adottata anche dalla Alter, che però può vantare altri propulsori nella propria gamma: un 2.0 a benzina da 79 CV e un 2.5 turbodiesel da 103 CV.

Le quotazioni

Nonostante le doti di robustezza le fuoristrada portoghesi non hanno conquistato il pubblico italiano e sono difficili da rintracciare. Le quotazioni si aggirano intorno ai 2.500 euro ma trovare i ricambi è praticamente impossibile.