Volkswagen Maggiolino Cabriolet (1967): l’ultima scoperta prima del Maggiolone

Volkswagen Maggiolino Cabriolet
Smartworld
di Marco Coletto

Bastano meno di 10.000 euro per guidare un mito

Non c’è niente di meglio di una Volkswagen Maggiolino Cabriolet d’epoca per superare il trauma della fine dell’estate. La versione del 1967 – l’ultima prima dell’arrivo del Maggiolone – si trova facilmente e le sue quotazioni non sono troppo alte: meno di 10.000 euro.

Volkswagen Maggiolino Cabriolet (1967): le caratteristiche principali

La Volkswagen Maggiolino Cabriolet del 1967 – realizzata da Karmann – presenta numerose modifiche rispetto alle serie precedenti. Esteticamente si distingue per i fari anteriori tondi e per i paraurti più voluminosi. Nel 1968 l’impianto elettrico viene portato da 6 a 12v (per ridurre le cadute di tensione che caratterizzavano i vecchi modelli) mentre nel 1969 debutta un nuovo cofano posteriore con quattro griglie di raffreddamento invece di due.

Le finiture interne – esclusa la strumentazione, molto povera – sono ancora di buon livello (anche se gli esemplari prodotti fino alla metà degli anni Sessanta, più costosi, sono più curati). L’abitabilità è discreta ma accomodarsi sui sedili posteriori con la capote chiusa (caratterizzata da un lunotto piccolo che penalizza la visibilità e da un tessuto di ottima qualità) non è il massimo.

È difficile trovare in commercio un’auto d’epoca più affidabile e più semplice da guidare della Volkswagen Maggiolino Cabriolet del 1967: il cambio e la frizione sono paragonabili a quelle delle vetture di oggi e lo sterzo è molto preciso. Solo i freni potrebbero essere più potenti: i dischi anteriori erano di serie sulle 1.5 e optional sulle 1.3.

Il bagagliaio anteriore può accogliere solo un paio di valigie e il comportamento stradale è rassicurante. Stiamo però pur sempre parlando di una trazione posteriore con motore posteriore: quando si esagera con la velocità nelle curve il sovrasterzo è in agguato.

La tecnica

La Volkswagen Maggiolino Cabriolet del 1967 non è un’auto fatta per andare forte ma un mezzo per godersi le scampagnate in massima libertà: la gamma motori comprende un 1.2 e un 1.3. Il 1.5 (entrato in listino proprio nel 1967) è più adatto a chi non può rinunciare ad un pizzico di brio.

I consumi non sono da record ma andando piano si ottengono medie più che dignitose.

Le quotazioni

La domanda è elevata e per questa ragione è pressoché impossibile trovare esemplari a 8.000 euro (la quotazione ufficiale). Cercando in Rete si trovano molte vetture ben tenute a prezzi altissimi ma è meglio evitarle: per i modelli prodotti dal 1967 al 1970 qualsiasi cifra superiore a 13.000 euro è da considerarsi troppo elevata.