André Citroën, l’uomo dalle mille idee

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Storia del fondatore della Casa del Double Chevron, un genio dell'imprenditoria

André Citroën non è stato solo il fondatore della Casa che ancora oggi porta il suo nome. È stato un genio in campo imprenditoriale che ha letteralmente rivoluzionato il mondo delle quattro ruote e il modo di proporre le automobili al pubblico. Scopriamo insieme la sua storia.

André Citroën: la biografia

André Citroën nasce il 5 febbraio 1878 a Parigi (Francia) da genitori olandesi. Perde il padre (suicida) a soli sei anni e supera il trauma concentrando le proprie energie sullo studio e sulla passione per le automobili.

A vent’anni viene ammesso all’École Polytechnique e nel 1902, in seguito ad una visita ad una fabbrica in Polonia, acquista il brevetto di una macchina per costruire ingranaggi a cuspide (la cui forma è ancora oggi ripresa dal logo del Double Chevron) e apre un’officina specializzata in questo settore.

Il primo approccio con l’automobile

Il primo approccio di André Citroën con l’automobile avviene nel 1908 quando con i primi soldi guadagnati decide di acquistare la Casa automobilistica Mors per risollevarla. In qualità di direttore generale riesce ad incrementare le vendite del marchio grazie ad una serie di soluzioni tecniche innovative come il motore con valvole a fodero.

Due eventi segnano il futuro di André nel 1912: l’incontro a Detroit con Henry Ford e la visita del Salone di Parigi, dove si rende conto che l’evoluzione dell’auto passa attraverso mezzi accessibili.

La Prima Guerra Mondiale

Dopo aver combattuto in guerra André Citroën crea uno stabilimento per la produzione di granate per l’esercito francese e applica per la prima volta in Europa il principio della catena di montaggio appreso pochi anni prima a Detroit.

La nascita della Citroën

La Citroën nasce ufficialmente nel 1919. Non è una Casa automobilistica come le altre: André crea infatti una rete di assistenza in tutta la Francia per venire incontro al cliente.

La prima vettura realizzata da André Citroën a vedere la luce è la Type A: un mezzo composto da telaio e carrozzeria (la maggioranza delle vetture dell’epoca veniva fatta carrozzare in seguito dai clienti) economico da acquistare e da gestire.

Gli anni ’20

La Citroën si espande sempre di più: merito della bontà dei prodotti e di un’efficace campagna di marketing ideata dal suo fondatore: il 4 ottobre 1922 la scritta Citroën compare sui cieli di Parigi grazie ad un aereo con un emanatore di fumo che traccia un’iscrizione lunga 5 km e nell’ottobre 1924 (anno in cui viene brevettata la carrozzeria in acciaio) parte la Crociera Nera (una spedizione di autocingolati partiti dall’Algeria e arrivati in Mozambico nel giugno 1925).

L’iniziativa più celebre di André Citroën – quella di scrivere il nome della sua azienda sulla Tour Eiffel con oltre 200.000 lampadine – risale invece al 4 luglio 1925. Nello stesso anno la sua società assembla già 61.000 vetture, più dell’intera produzione italiana.

Tra il 1926 e il 1927 – anno in cui viene creata una compagnia di taxi che copre tutta Parigi – vengono lanciati tre modelli innovativi: la B14, la AC4 e la AC6.

Questi ultimi due, ribattezzati poco dopo C4 e C6, montano per la prima volta una radio.

Gli anni ’30

Nel 1931 André Citroën decide di far partire un’altra spedizione avventurosa, la Crociera Gialla: due equipaggi, uno partito da Beirut e l’altro da Pechino, si incontrano a metà strada. L’anno seguente le vetture del Double Chevron montano il motore flottante, una soluzione inventata dalla Chrysler, e vengono vendute con una garanzia di un anno e con la revisione gratuita dopo il rodaggio.

Il primo capolavoro Citroën, la Traction Avant (disegnata dal nostro Flaminio Bertoni e progettata da André Lefèbvre), debutta al Salone di Parigi del 1934: la vettura ottiene un grandissimo successo ma André ha investito troppi soldi nel suo sviluppo. L’azienda si ritrova in rosso e l’intero pacchetto azionario viene ceduto alla Michelin.

André Citroën muore pochi giorni dopo – il 3 luglio 1935 a Parigi – a causa di un tumore allo stomaco. È sepolto nel cimitero di Montparnasse.