Battista Farina, meglio noto come Pinin

Battista Farina
Smartworld
di Marco Coletto

Storia del fondatore della mitica carrozzeria piemontese

Battista Farina può essere considerato il padre fondatore della grande scuola di car design italiana (anche se sarebbe meglio definirla piemontese). La creazione della Pininfarina ha permesso allo stile “made in Torino” di affermarsi nel mondo. Scopriamo insieme la storia di quest’uomo.

Battista Farina: la biografia

Battista Farina nasce a Cortanze (Asti) il 2 novembre 1893. Decimo di undici figli, viene soprannominato Pinin (“Giuseppino” in dialetto piemontese) per via della grande somiglianza fisica con il padre Giuseppe.

Dopo pochi anni dalla sua nascita la sua famiglia si trasferisce a Torino a causa della crisi economica che colpisce la zona alla fine del XIX secolo e nel 1906 – a soli tredici anni – Battista inizia a lavorare negli Stabilimenti Farina, fondati nello stesso anno dal fratello maggiore Giovanni (padre di Nino, che nel 1950 diventerà il primo campione del mondo di F1 della storia).

Nel 1928 Battista Farina diventa direttore degli Stabilimenti e nel 1930 – grazie ad un prestito concesso dalla zia della moglie – decide di mettersi in proprio e fonda, insieme ad altri soci tra cui Vincenzo Lancia (creatore della Casa automobilistica omonima), la Carrozzeria Pininfarina.

Prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale l’atelier piemontese lavora principalmente con la Lancia realizzando modelli in piccola serie basati su Augusta, Artena e Appia. La situazione migliora ulteriormente nel secondo dopoguerra, quando Battista affida l’azienda al figlio Sergio (nato nel 1926 e scomparso lo scorso anno) e al genero Renzo Carli e inizia la collaborazione proficua con la Ferrari.

Nel 1953 – anno in cui la Pininfarina acquisisce gli Stabilimenti Farina – Battista Farina viene nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi mentre nel 1959 abbandona temporaneamente l’azienda e parte per un lungo viaggio di piacere incentrato sull’arte, la sua vera grande passione.

Battista non ha mai disegnato un’auto in vita sua: il suo compito in azienda è sempre stato quello di scegliere l’opera migliore tra  quelle proposte dai suoi designer e di intervenire solo sul progetto in scala 1:1 alla luce della sua grande esperienza come carrozziere.

Nel 1961 chiede e ottiene dal governo italiano di cambiare nome in Battista Pininfarina, nel 1963 riceve dal Politecnico di Torino la laurea honoris causa in architettura mentre nel 1965 viene insignito della Legion d’onore dal Presidente della Repubblica francese Charles de Gaulle.

L’ultima auto da lui supervisionata è la mitica Alfa Romeo Duetto, presentata al Salone di Ginevra del 1966 poche settimane prima della sua scomparsa, avvenuta a Losanna (Svizzera) il 3 aprile 1966.