Chung Ju-yung, il fondatore della Hyundai

Chung Ju-yung
Smartworld
di Marco Coletto

Storia dell'imprenditore coreano, nato in una famiglia povera e creatore di un impero

Il nome di Chung Ju-yung non è molto conosciuto dalle nostre parti. Eppure questo imprenditore coreano è riuscito a creare un impero – la Hyundai – dal nulla. Scopriamo insieme la sua storia.

Chung Ju-yung: la biografia

Chung Ju-yung nasce il 25 novembre 1915 nella contea di Tongchon (nell’attuale Corea del Nord) in un periodo nel quale la penisola asiatica appartiene al Giappone. Primo di sei figli di una famiglia povera, sogna di diventare insegnante ma deve rinunciare all’istruzione per mantenere i suoi parenti.

Inizia a commerciare legname e a 16 anni scappa di casa per andare a Kowon, dove viene assunto nel campo dell’edilizia.

I tentativi di fuga

Chung Ju-yung viene riportato a casa dal padre ma, desideroso di grandi imprese, tenta nuovamente di fuggire. Nel 1933 cerca di raggiungere Seul ma perde tutti i soldi in seguito ad un incontro con un truffatore e pochi mesi più tardi ci riprova: acquista il biglietto del treno per la capitale vendendo una delle mucche del padre e trova un posto come contabile prima di essere riportato nuovamente a casa.

La fuga decisiva

Il quarto tentativo di fuga, effettuato poco dopo il terzo, si rivela quello definitivo: scappa di notte, raggiunge Seul e si adatta a qualsiasi lavoro. Comincia come bracciante al porto di Incheon (località in cui ora si trova uno degli aeroporti più grandi del mondo), ritorna nel settore dell’edilizia e successivamente svolge il ruolo di tuttofare in una fabbrica di sciroppi.

Il primo impiego fisso di Chung Ju-yung è quello di uomo delle consegne in un negozio di riso: si impegna talmente tanto che dopo soli sei mesi il titolare gli chiede di gestire l’esercizio. Nel 1937 – a soli 22 anni – acquista l’attività e la fa crescere fino al 1939, anno in cui il Giappone vara in Corea un decreto sul razionamento alimentare.

Tutto inizia da un garage

Dopo la batosta finanziaria arrivata in seguito al razionamento del riso Chung torna nel suo villaggio ma dopo pochi mesi – nel 1940 – decide di riprovare a mettersi in proprio. A Seul crea un’officina per riparare le automobili – la A-do – e in tre anni il numero dei suoi dipendenti cresce da 20 a 70.

Nel 1943 – in tempo di guerra –  è costretto dai giapponesi a fondere la sua azienda con un’acciaieria e torna nuovamente quindi nel suo villaggio ma stavolta con un guadagno considerevole.

La fondazione della Hyundai

L’ascesa di Chung Ju-yung nel mondo degli affari inizia nel 1946, anno in cui la Corea viene liberata dal dominio nipponico. L’azienda da lui fondata – chiamata Hyundai (“modernità”) – è specializzata nelle costruzioni – specialmente quelle navali – e vince diversi appalti governativi per la realizzazione di numerose infrastrutture.

Nel 1967 nasce la Hyundai Motor Company, sezione dell’azienda riservata alle automobili, mentre nel 1973 la sezione navale cambia nome in Hyundai Shipbuilding and Heavy Industries, attualmente la più grande società del mondo specializzata in ingegneria nautica. A Ulsan  – città dove ha sede la fabbrica automobilistica più grande del pianeta – viene realizzato il cantiere navale più grande di sempre.

L’impero fondato da Chung Ju-yung continua ad espandersi: nel 1976 nasce la Hyundai Corporation (commercio) e nel 1983 tocca alla Hyundai Elevator (ascensori) e alla Hyundai Electronics (elettronica).

Le attività extra aziendali

Grazie all’attività di lobbying di Ju-yung Seul riesce ad ottenere l’organizzazione delle Olimpiadi del 1988 e i Mondiali di calcio (evento sponsorizzato dal brand coreano) del 2002. Negli anni Novanta il tycoon asiatico collabora con il governo della Corea del Sud per migliorare le relazioni con la Corea del Nord: una delle iniziative più rilevanti è la creazione nel 2002 della regione industriale nordcoreana di Kaesong, popolata da numerose aziende sudcoreane che impiegano lavoratori provenienti da entrambe le nazioni.  Chung Ju-yung muore di cause naturali il 21 marzo 2001 a Seul (Corea del Sud).