In occasione del centenario dell’Aston Martin non potevamo non celebrare l’uomo che ha reso grande questo marchio: David Brown. Sotto la guida dell’imprenditore britannico la Casa di Gaydon ha realizzato una gamma di modelli sexy e conosciuti dal grande pubblico. Scopriamo insieme la storia di quest’uomo.
David Brown: la biografia
David Brown nasce a Huddersfield (Regno Unito) il 10 maggio 1904 e inizia a lavorare nell’azienda di famiglia, specializzata nella produzione di trasmissioni. Alla morte dello zio, nel 1931, diventa amministratore delegato della società e nel 1936 decide di iniziare a produrre trattori.
Il successo con i mezzi agricoli e l’acquisto dell’Aston Martin
Durante la Seconda Guerra Mondiale il mezzo agricolo VAK1 ottiene un successo incredibile e fa guadagnare parecchi soldi a David Brown.
Nel 1947 David Brown acquista l’Aston Martin per 20.500 sterline e l’anno seguente prende possesso della Lagonda per 52.500 sterline.
L’avventura in Aston Martin
La prima Aston Martin realizzata sotto la guida di David Brown è la 2-Litre Sports del 1948, una spider prodotta in soli 15 esemplari dotata di un motore 2.0 a quattro cilindri e basata sul prototipo Atom del 1939.
Nel 1950 debutta la DB2, il primo dei tanti modelli della Casa inglese che ancora oggi utilizzano le iniziali di David Brown: disponibile in due varianti (coupé e drophead), monta un motore 2.6 a sei cilindri. Nel 1953 è la volta della DB2/4 (motori 2.6 e 2.9).
Lo spostamento a Newport Pagnell e la vittoria a Le Mans
Nel 1955 Brown acquista il carrozziere Tickford e sposta l’intera produzione Aston Martin nei suoi impianti di Newport Pagnell. Nel 1957 viene lanciata la DB Mark III (motore 2.9) ma risale al 1958 la vera svolta stilistica – e prestazionale – con la mitica DB4, dotata di un motore 3.7 da 240 CV.
Il marchio Aston Martin sotto David Brown diventa sempre più noto: merito anche della vittoria della 24 Ore di Le Mans 1959 ottenuta con una DBR1 guidata dall’americano Carroll Shelby e dal britannico Roy Salvadori.
L’auto di James Bond
L’Aston Martin più famosa realizzata sotto la direzione Brown è senza dubbio la DB5 del 1963: disegnata dalla carrozzeria italiana Touring Superleggera e spinta da un motore 4.0 a sei cilindri, viene universalmente riconosciuta come l’auto di James Bond in quanto compare in ben sei film di 007.
La DB6 del 1965, prodotta per ben sei anni, è un’evoluzione della DB5, ulteriormente migliorata nel 1967 con l’arrivo della DBS. Nel 1968 David Brown viene nominato baronetto e nello stesso anno acquista come auto personale un modello di un altro marchio: la Jaguar XJ.
L’addio all’Aston Martin
Nel 1972 – anno di nascita della Vantage – Brown cede l’Aston Martin in seguito ad una crisi finanziaria. Muore a Monte Carlo il 3 settembre 1993.