Eiji Toyoda, l’uomo che rese grande la Toyota

Eiji Toyoda
Smartworld

Rivoluzionò i metodi di produzione di massa e creò il brand di lusso Lexus

Eiji Toyoda può essere considerato uno dei manager automobilistici più importanti della storia. Sotto la sua guida, infatti, la Toyota è diventata una potenza planetaria: merito soprattutto dei rivoluzionari metodi adottati per produrre le vetture da lui ideati. Scopriamo insieme la sua storia.

Eiji Toyoda: la biografia

Eiji Toyoda nasce il 12 settembre 1913 a Nagoya (Giappone). Dopo aver studiato ingegneria meccanica all’Università di Tokyo dal 1933 al 1936 torna nella città natale per aiutare il cugino Kiichiro, che ha da poco creato nell’azienda di famiglia (specializzata nella produzione di telai per la tessitura) una fabbrica di automobili. Due anni più tardi si ritrova a supervisionare la costruzione di un nuovo stabilimento, in una cittadina che vent’anni più tardi verrà ribattezzata Toyota City.

Rivoluzione nell’auto

Dopo una visita agli stabilimenti Ford negli anni Cinquanta Eiji decide di introdurre nelle sue fabbriche automobilistiche in Giappone i metodi di produzione di massa statunitensi apportando però numerosi miglioramenti per ottimizzare i processi aziendali incrementando la produttività: grazie alla consulenza di Taiichi Ohno inventa, ad esempio, il sistema Kanban per la reintegrazione delle scorte mano a mano che vengono consumate.

La Toyota si espande in tutto il mondo e sul finire degli anni Sessanta (quando Eiji Toyoda diventa presidente della società) rieasce a conquistare anche il difficile mercato nordamericano. Nel 1981 Eiji diventa amministratore delegato e due anni più tardi prende la decisione di creare un brand totalmente nuovo – Lexus, arrivato sul mercato nel 1989 – per competere con le tedesche nel settore delle auto di lusso.

Gli ultimi anni

Eiji abbandona l’azienda nel 1994 e negli ultimi anni della sua vita si ritrova spesso in ospedale per problemi all’anca. Scompare a Toyota City (Giappone) il 17 settembre 2013, cinque giorni dopo il suo 100° compleanno.