Ferruccio Lamborghini: genio compreso

Smartworld
di Marco Coletto

Dai trattori alle supercar passando per la caldaie: storia di un imprenditore che è riuscito a realizzare i propri sogni

Ferruccio Lamborghini è uno degli uomini che hanno fatto la storia dell’automobile italiana. Partito dal nulla, ha creato una delle più grandi aziende di mezzi agricoli e – non contento – ha fondato esattamente 50 anni fa una delle Case più rinomate nel segmento delle supercar. Scopriamo insieme la sua storia.

Ferruccio Lamborghini: la biografia

Ferruccio Lamborghini nasce a Renazzo (frazione di Cento, in provincia di Ferrara) il 28 aprile 1916. Figlio di agricoltori, scopre il magico mondo della meccanica a Bologna e durante la Seconda Guerra Mondiale trova lavoro come riparatore presso la base militare di Rodi, in Grecia.

Tornato in Italia, decide di puntare sui mezzi agricoli e nel 1948 fonda la Lamborghini Trattori inserendo nel logo della società il suo segno zodiacale, il toro. Grazie ad una serie di innovazioni tecnologiche come l’iniezione diretta (introdotta nel 1954) l’azienda emiliana impiega poco tempo a diventare tra le più importanti del settore in Italia.

Nel 1960 viene creata la Lamborghini Calor, società dedicata alla produzione di caldaie e impianti di condizionamento.

Inizia la produzione di automobili

Ferruccio Lamborghini è uno degli uomini più ricchi d’Italia e la sua collezione di automobili comprende anche diverse Ferrari. Deluso dalla rumorosità eccessiva della sua 250 GT, si lamenta personalmente con Enzo Ferrari.

In seguito alla risposta del Drake, piuttosto offensiva («Che vuol saperne di macchine lei che guida trattori»), Ferruccio decide di creare una propria sportiva, anche dopo essersi reso conto dei grandi margini di guadagno che porta la produzione di supercar.

Nel 1963 nasce la Automobili Lamborghini e pochi mesi più tardi al Salone di Torino debutta il prototipo 350 GTV. Disegnato da Franco Scaglione, monta un motore 3.5 V12 da 360 CV progettato da Giotto Bizzarrini, ingegnere proveniente da Maranello.

Nel 1964 è la volta della 350 GT, primo modello di serie della Casa di Sant’Agata Bolognese: il motore viene reso meno estremo da Paolo Stanzani (la potenza cala da 360 a 320 CV), il design viene rivisto dalla Carrozzeria Touring mentre il telaio è opera di Gian Paolo Dallara.

La svolta della Miura

Nel 1965 – a soli due anni dalla fondazione – la Casa di Sant’Agata Bolognese seduce il mondo al Salone di Ginevra con la Miura: un capolavoro su quattro ruote dotato di un motore 3.9 V12 da 350 CV montato in posizione centrale-trasversale e disegnato da Bertone (più precisamente da Marcello Gandini).

Gli anni Settanta

Nel 1972 – a causa della crisi petrolifera e di un affare con il governo boliviano relativo ai trattori saltato all’ultimo momento – Ferruccio Lamborghini decide di vendere il 51% della sua azienda all’imprenditore svizzero Georges-Henri Rossetti e di uscire definitivamente di scena.

Si ritira nella sua tenuta “La Fiorita” in Umbria dove produce un vino rosso chiamato “Sangue di Miura” e conserva esclusivamente la proprietà della sezione caldaie.

Ferruccio Lamborghini muore a Perugia il 20 febbraio 1993 e il giorno del suo funerale la sua salma viene trasportata al cimitero da un carro trainato da un suo trattore.