Gli alti e bassi di Gianni Lancia

Gianni Lancia
Smartworld

Il figlio di Vincenzo, scomparso il mese scorso, diresse l'azienda (non senza critiche) nel secondo dopoguerra

Lo scorso 30 giugno ci ha lasciati Gianni Lancia: il figlio di Vincenzo diresse l’azienda di famiglia – tra alti e bassi – nel secondo dopoguerra raccogliendo nel corso della sua gestione molti elogi ma anche parecche critiche. Scopriamo insieme la sua storia.

Gianni Lancia: la biografia

Gianni Lancia nasce il 16 novembre 1924 a Fobello (Vercelli). Nel 1947, appena laureatosi in ingegneria all’Università di Pisa, prende in mano l’azienda fondata dal padre, scomparso dieci anni prima.

Lo sport

Gianni investe subito molto (troppo?) denaro nella Lancia. Il risultato? Modelli di serie destinati a segnare la storia del’automobilismo italiano come l’Aurelia del 1950 e la Appia del 1953 e vetture da corsa in grado di trionfare in tutto il mondo: la D24 conquista la Carrera Panamericana del 1953 con Juan Manuel Fangio, la Aurelia si aggiudica il Rally di Monte Carlo del 1954 con Louis Chiron e la D50 di F1 permette ad Eugenio Castellotti di arrivare 3° nel Mondiale 1955.

Il grattacielo Lancia

Nel 1954 Gianni Lancia, dopo aver speso molti soldi nella ristrutturazione degli stabilimenti, si cimenta in un’impresa superiore alle proprie forze quando decide di costruire a Torino il grattacielo Lancia. Si indebita con la famiglia Pesenti – proprietaria della Italcementi (impresa che si occupa dei lavori edili) – e cede loro l’azienda due anni più tardi.

L’addio

Gianni Lancia, ritrovatosi senza azienda, parte per il Brasile e lì si occupa del commercio di prodotti alimentari. In Sudamerica conosce l’attrice francese Jacqueline Sassard, la sposa e successivamente si stabilisce in Costa Azzurra. Scompare il 30 giugno 2014 a Saint-Jean-Cap-Ferrat (Francia).