Giulio Alfieri: il genio della Motor Valley

Giulio Alfieri, Stirling Moss, Grand Prix Of Italy
Smartworld
di Marco Coletto

Storia di Giulio Alfieri, ingegnere emiliano legatissimo alla Motor Valley (ha trascorso gran parte della carriera alla Maserati e alla Lamborghini)


Giulio Alfieri può essere considerato uno dei personaggi più importanti della Motor Valley: scopriamo insieme la storia dell’ingegnere emiliano, un uomo che ha trascorso gran parte della propria carriera nella sua terra natale (prima alla Maserati e poi alla Lamborghini).

Giulio Alfieri: la biografia

Giulio Alfieri nasce il 10 luglio 1924 a Parma: appassionato di motori fin da ragazzo, consegue la laurea in ingegneria presso il Politecnico di Milano e trova un primo impiego a Genova ai Cantieri del Tirreno nel settore delle turbine a vapore.

Nel 1949 si trasferisce a Milano, alla Innocenti: qui lavora anche ad alcuni progetti relativi alla Lambretta.

Gli anni in Maserati

Nel 1953 Giulio Alfieri entra in Maserati e inizia a occuparsi dei motori, tra cui quelli montati dalla leggendaria 250F capace di vincere due Mondiali F1 Piloti con l’argentino Juan Manuel Fangio.

Promosso a direttore tecnico nel 1954, realizza la 3500 GT nel 1957 e due anni più tardi progetta le auto da corsa Tipo 60 e Tipo 61 (note come “Birdcage”). Quest’ultima ottiene due successi consecutivi alla 1000 km del Nürburgring: nel 1960 con il britannico Stirling Moss e lo statunitense Dan Gurney e nel 1961 con un equipaggio interamente a stelle e strisce composto da Lloyd Casner e Masten Gregory.

Nel 1966 Giulio Alfieri sviluppa il motore Tipo 9/F1 – un 3.0 V12 da 360 CV – destinato a equipaggiare le monoposto Cooper di Formula 1. Un propulsore che permette alla leggendaria scuderia inglese di ottenere le ultime due vittorie nel Circus (Messico 1966 con il britannico John Surtees e Sudafrica 1967 con il messicano Pedro Rodríguez). L’anno seguente il 60% delle azioni Maserati passa alla Citroën e Alfieri lavora anche come consulente per la Casa francese.

Gli anni ‘70

All’inizio degli anni ‘70 Alfieri progetta il layout dell’impianto industriale di Honda Italia ad Atessa (Abruzzo) e nel 1975 – dopo l’acquisizione della Maserati da parte di Alejandro de Tomaso – si trasferisce alla Lamborghini per occuparsi di motori. Collabora inoltre con la Laverda allo sviluppo del motore 1000 V6.

In Lamborghini

Giulio Alfieri diventa amministratore delegato Lamborghini nel 1979 e tre anni più tardi inizia a occuparsi di materiali compositi (soluzione che consente di ridurre drasticamente il peso delle automobili) approfittando di un finanziamento europeo per avviare la progettazione e la costruzione di una vettura sperimentale.

Un manager che non trascura la tecnica: è suo, infatti, il motore 5.2 V12 a carburatori montato dalla Countach Quattrovalvole del 1985 e caratterizzato dalle quattro valvole per cilindro.

Fine carriera

Nel 1987 Giulio Alfieri va in pensione dopo l’acquisizione della Lamborghini da parte della Chrysler e scompare il 20 marzo 2002 a Modena.