Il lato oscuro di Louis Renault

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Storia del fondatore della Casa francese, imprenditore condannato per collaborazionismo con i nazisti

Louis Renault ha fondato la Casa automobilistica che ancora oggi porta il suo nome. L’imprenditore francese è stato molto legato alla sua azienda e pur di conservarla ha accettato compromessi – come la collaborazione con i nazisti – che altri uomini d’affari dell’epoca hanno rifiutato. Scopriamo insieme la sua storia.

Louis Renault: la biografia

Louis Renault nasce il 12 febbraio 1877 a Parigi (Francia). Ultimo di cinque figli di un agiato commerciante di tessuti, si appassiona da bambino al mondo della meccanica ed è attratto in particolare dai treni.

Dopo aver abbandonato la scuola nell’adolescenza per concentrarsi sulle invenzioni, viene assunto dal padre nell’azienda di famiglia come manutentore di macchinari per la produzione di bottoni ma dopo poco tempo lascia la società per lavorare come apprendista da Léon Serpollet, specializzato nella costruzione di veicoli alimentati da un motore a vapore.

La prima automobile

Louis Renault realizza la sua prima automobile nel 1898: la Voiturette, questo il nome del veicolo, non è altro che un triciclo De Dion-Bouton modificato in modo da accogliere una quarta ruota, un cambio con retromarcia e una trasmissione a cardano.

La vettura ottiene un successo incredibile e questo porta, l’anno seguente, alla fondazione della Renault da parte di Louis e dei suoi fratelli maggiori Marcel e Fernand.

Motori fatti in casa

All’inizio del XX secolo Louis Renault decide di realizzare anche motori (prima montava propulsori De Dion-Bouton). La sua azienda continua a crescere ma non mancano i problemi: nel 1903 durante una corsa perde la vita il fratello Marcel e nel 1904 – per concentrarsi esclusivamente sulla Renault – vende l’azienda tessile di famiglia.

La solitudine

Nel 1909, in seguito alla morte del fratello Fernand, si ritrova da solo a gestire la società. L’anno seguente si reca negli USA per studiare il metodo produttivo di Henry Ford ma non riesce a concepire, a differenza di altri costruttori dell’epoca, l’idea di un’automobile per tutti.

Per Louis i veicoli a quattro ruote devono rimanere oggetti elitari.

La Prima Guerra Mondiale

Durante la Prima Guerra Mondiale Louis Renault – contrario al conflitto – si ritrova costretto dal governo francese a realizzare ambulanze, armi e carri armati. Per quanto riguarda quest’ultima categoria di mezzi è impossibile non citare l’innovativo FT-17, il primo veicolo corazzato dotato di torretta girevole di 360°.

Il primo dopoguerra

Gli anni Venti per Louis sono caratterizzati da due buone notizie – la nascita dell’unico figlio Jean-Louis nel 1920 e la costruzione dello stabilimento sull’Île Seguin – ma anche da numerosi problemi in azienda dovuti alla scelta – tutt’altro che meritocratica – di “piazzare” parenti ai vertici dell’azienda unita al continuo rifiuto di produrre vetture senza preoccuparsi della riduzione dei costi.

Gli anni Trenta e Quaranta

Nonostante i gravi problemi di salute Louis Renault continua a dedicarsi anima e corpo alla sua società e stringe legami un po’ troppo stretti con i regimi fascisti e nazisti. In occasione dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale Louis parte per gli USA con l’obiettivo di trovare soluzioni per velocizzare la produzione di mezzi da destinare all’esercito francese ma al suo ritorno scopre che la sua fabbrica è stata presidiata da truppe della Wehrmacht.

Dopo una trattativa con i tedeschi per riprendersi l’azienda, ottiene di poter gestire la produzione e fornisce veicoli all’esercito nazista.

Il secondo dopoguerra

In seguito alla liberazione della Francia Louis Renault viene arrestato il 23 settembre 1944 con l’accusa di collaborazionismo. Durante il periodo di carcerazione, trascorso in condizioni di salute precarie, subisce violenze. La sua morte avviene a Parigi il 24 ottobre 1944.