Sergio Pininfarina, il design che diventa leggenda

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«La Ferrari senza di lui non sarebbe la Ferrari», ha detto di lui Sergio Marchionne

Sergio Pininfarina è stato un personaggio fondamentale per l’auto italiana e mondiale: ha gestito la società che ancora oggi porta il suo cognome nei momenti d’oro supervisionando il design di modelli che sono entrati nella leggenda.

«La Ferrari senza di lui non sarebbe la Ferrari», ha detto di lui Sergio Marchionne. Come dargli torto. Sotto la direzione di Sergio Pininfarina la carrozzeria torinese ha realizzato per il Cavallino autentici capolavori come la 250 LM (1963), la Testarossa (1984), la 456 GT (1992) e la Enzo (2002). Scopriamo insieme la storia del re dello stile.

Sergio Pininfarina, la biografia

Sergio Pininfarina nasce l’8 settembre 1926 a Torino. Figlio di Battista Farina (che quattro anni più tardi fonderà la Carrozzeria Pininfarina), si laurea in ingegneria meccanica al Politecnico di Torino nel 1950. Nello stesso anno il cugino Giuseppe Farina diventa il primo campione del mondo di F1 della storia.

Nella seconda metà degli anni ’50 si occupa della progettazione e della costruzione del nuovo stabilimento di Grugliasco e supervisiona numerosi progetti firmati Ferrari.

Cambio di cognome

Nel 1961 Sergio ottiene dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi di cambiare cognome da Farina a Pininfarina (Pinin – “Giuseppino” in dialetto piemontese – era il soprannome del padre Battista) e viene nominato Amministratore delegato e Direttore Generale della società di famiglia.

Dopo la morte di Battista nel 1966 Sergio diventa Presidente e inaugura il nuovo Centro Studi e Ricerche. Sei anni più tardi punta sull’aerodinamica creando la prima galleria del vento in Italia.

L’università e la politica

Sergio Pininfarina insegna Progettazione di carrozzerie al Politecnico di Torino dal 1974 al 1977. Nel 1976 viene nominato Cavaliere del Lavoro mentre due anni dopo diventa presidente dell’Unione Industriale di Torino.

Nel 1979 si candida alle elezioni europee con il Partito Liberale e viene eletto: ci riprova (e ci riesce nuovamente) nel 1984, anno in cui abbandona la presidenza dell’Unione Industriale.

Il 1987 è l’anno in cui Sergio Pininfarina viene chiamato ad assumere la carica – ricoperta fino al 1989 – di presidente dell’OICA (l’Organizzazione Internazionale dei Costruttori di Automobili) e l’anno seguente si dimette da parlamentare europeo per diventare presidente di Confindustria, ruolo lasciato nel 1992.

Gli ultimi anni

Sergio Pininfarina cede il ruolo di Amministratore delegato dell’azienda di famiglia al primogenito Andrea (che perderà la vita in un incidente in moto nel 2008) e nel 2005 viene nominato senatore a vita. Scompare a Torino dopo una lunga malattia il 3 luglio 2012.