Chrysler 300 C CRD (2006): pregi e difetti dell’ammiraglia statunitense

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Design retrò e componenti Mercedes per una delle poche berlinone non tedesche di successo: si trova facilmente a meno di 9.000 euro

Nello scorso decennio la Chrysler 300 C fu una delle poche ammiraglie capaci di rubare qualche cliente alle bestseller tedesche. Merito del design retrò ispirato agli anni ’50 (opera di Ralph Gilles, attuale responsabile dello stile dell’intero gruppo FCA) e di numerose componenti in comune con la Mercedes classe E (stiamo parlando di una “berlinona” progettata ai tempi dell’accordo con Daimler). La versione più adatta alle nostre strade – la CRD diesel – si trova facilmente in Italia e le quotazioni di un esemplare ben tenuto del 2006 sono inferiori a 9.000 euro. Scopriamo insieme i pregi e i difetti della mamma della Lancia Thema.

I pregi della Chrysler 300 C CRD del 2006

Abitabilità

L’abitacolo dell’ingombrante (5 metri tondi tondi di lunghezza) Chrysler 300 C è spaziosissimo.

Finiture

Per essere un’auto americana (costruita però in Austria) si presenta bene: le rivali tedesche, però, sono due-tre gradini sopra.

Dotazione di serie

Abbastanza completa: autoradio, cambio automatico, cerchi in lega, climatizzatore, fari allo xeno, fendinebbia, sedili regolabili elettricamente e sensori di parcheggio posteriori.

Capacità bagagliaio

Il vano di 504 litri della Chrysler 300 C soddisfa senza problemi le esigenze di tutti i passeggeri.

Posto guida

Come tutte le auto grosse “made in USA” è stato progettato per coccolare gli automobilisti che percorrono molti chilometri.

Climatizzazione

L’impianto è molto potente ma i comandi sono posizionati troppo in basso.

Sospensioni

La taratura soft degli ammortizzatori della Chrysler 300 C garantisce il massimo livello di comfort al guidatore e ai passeggeri.

Rumorosità

L’abitacolo è (molto) ben insonorizzato.

Motore

Il 3.0 turbodiesel V6 CRD Euro 4 con filtro antiparticolato da 218 CV e 510 Nm di coppia è un ottimo propulsore Mercedes montato negli stessi anni anche dalle Jeep Grand Cherokee e Commander. Un’unità che offre una buona spinta sotto i 2.000 giri e un discreto allungo.

Cambio

Anche la trasmissione automatica a cinque rapporti della Chrysler 300 C CRD è di origine Mercedes. Nel 2006 la montavano tantissime altre auto della Casa tedesca (classe E, classe S V12, CL V12, SL, classe G), la Chrysler Crossfire, le Jeep Grand Cherokee e Commander, la Ssangyong Rexton e persino… la Maybach.

Sterzo

Comando turistico poco adatto alla guida aggressiva ma ottimo in tutte le altre situazioni.

Prestazioni

La Chrysler 300 C CRD è un’ammiraglia sorprendentemente vivace: 230 km/h di velocità massima e 7,6 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h.

Dotazione di sicurezza

Airbag frontali, laterali e a tendina e controlli di stabilità e trazione. Nella media della categoria.

Freni

Impianto potente ed efficace: arresta senza problemi la vettura.

Tenuta di strada

La Chrysler 300 C è incollata all’asfalto ma le rivali tedesche sono più coinvolgenti (e “rollano” meno).

Prezzo

Da nuova la Chrysler 300 C CRD costava relativamente poco (38.341 euro) mentre oggi per entrare in possesso di un esemplare ben tenuto (facile da trovare) bisogna sborsare 8.800 euro. Poco più di una Dacia Logan MCV 1.2 appena uscita dal concessionario.

Tenuta del valore

Nonostante non sia una tedesca sta mantenendo quotazioni interessanti (merito dello stile seducente e della meccanica Mercedes) e ha un futuro assicurato come auto d’epoca.

Consumo

Non da record ma accettabile considerando la mole: 12,3 km/l dichiarati, oltre 10 ottenibili guidando in modo rilassato.

I difetti della Chrysler 300 C CRD del 2006

Visibilità

Parcheggiare una Chrysler 300 C non è semplice: è lunga cinque metri e oltretutto ha finestrini molto piccoli.

Garanzie

Tutte scadute: quella globale e quella sulla corrosione dei lamierati interni nel 2008 mentre quella sulla corrosione dei lamierati esterni nel 2013.