Porsche 911 Targa 4S (2008): pregi e difetti della supercar di Zuffenhausen

Smartworld
di Marco Coletto

Il giusto compromesso tra la variante Coupé e quella Cabriolet.

Non è una coupé e nemmeno una cabriolet: la Porsche 911 Targa rappresenta l’incontro tra queste due tipologie di sportiva. Merito del tetto in vetro che, volendo, si nasconde dietro il lunotto posteriore. La versione più “cattiva” 4S del 2008 è introvabile con il cambio manuale (la maggior parte dei clienti ha optato per la trasmissione a doppia frizione PDK):se doveste rintracciarla mettete in conto una spesa di circa 80.000 euro. Scopriamo i pregi e i difetti.

ABITABILITÀ – I posti omologati sono quattro ma quelli dietro sono davvero angusti. Vanno bene per appoggiarci le giacche o per far accomodare dei bambini.

FINITURA – La perfezione non è di questo mondo, eppure gli assemblaggi e i materiali usati sulla 911 si avvicinano parecchio.

DOTAZIONE DI SERIE – Autoradio, cerchi in lega, climatizzatore, fari allo xeno, fendinebbia e tetto apribile (ovviamente). Accessori fondamentali come il navigatore e i sensori di parcheggio si pagavano (e si pagano ancora oggi) a parte.

CAPACITÀ BAGAGLIAIO – Le 911 a trazione integrale hanno un vano anteriore più piccolo rispetto a quelle a trazione posteriore. Difficile pensare ad un weekend in due con una capienza di soli 105 litri.

POSTO GUIDA – La posizione di guida bassa garantisce un piacere di guida senza pari e tutti i comandi sono dove devono essere. La pedaliera è leggermente disassata.

CLIMATIZZAZIONE – L’impianto è potente ed efficace.

SOSPENSIONI – Rigide ma mai scomode. Si possono percorrere tanti chilometri senza mai stancarsi.

RUMOROSITÀ – Il sound del propulsore è eccellente e solo alle alte velocità si avverte qualche fruscio aerodinamico.

MOTORE – Il 3.8 a sei cilindri contrapposti Euro 5 da 385 CV e 420 Nm di coppia asseconda in qualsiasi momento le richieste del guidatore. Momenti di vero godimento a partire da 5.000 giri.

CAMBIO – La trasmissione manuale a sei rapporti è buona ma non eccezionale.

La maggioranza dei clienti ha preferito spendere 3.540 euro in più per la trasmissione a doppia frizione PDK.

STERZO – Se esistesse un voto più alto del dieci e lode glielo daremmo. Perfetto in ogni condizione, preciso e reattivo quando serve.

PRESTAZIONI – 297 km/h di velocità massima e 4,9 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h. Gli incontentabili potrebbero lamentarsi del fatto che non supera quota 300…

DOTAZIONE DI SICUREZZA – Completa: airbag frontali, laterali e a tendina e controlli di stabilità e trazione.

VISIBILITÀ – Abbastanza buona nonostante la posizione di seduta rasoterra. Verrebbe quasi voglia di dire che i sensori di parcheggio sono superflui.

FRENI – Potenti, efficaci ma soprattutto resistenti dopo un utilizzo intenso. A patto che siano stati adeguatamente riscaldati.

TENUTA DI STRADA – Incollata all’asfalto. Merito delle quattro ruote motrici e di un assetto eccezionale progettato da professionisti per professionisti.

PREZZO – Da nuova costava 112.200 euro. Oggi è introvabile (a patto che non si decida di acquistare la versione PDK a doppia frizione). Le quotazioni ammontano a 81.000 euro, poco più di una Mercedes E 500 Cabrio Avantgarde appena uscita dal concessionario.

TENUTA DEL VALORE – Un’auto blasonata e oltretutto molto rara. Un mix che contribuisce a mantenere alti i prezzi.

CONSUMO – 9,1 km/l: un valore interessante per un’auto a trazione integrale da quasi 400 cavalli.

GARANZIE – La copertura globale è terminata nel 2010 mentre quella sulla verniciatura quest’anno (dipende dal mese di immatricolazione). Nel 2018 scadrà la protezione sulla corrosione.