Juan Manuel Fangio: il pilota più grande dopo Schumacher

Smartworld
di Marco Coletto

Storia del driver argentino, cinque volte iridato in F1

Juan Manuel Fangio è senza ombra di dubbio il pilota di F1 più grande di sempre dopo Michael Schumacher. Il driver argentino – il più vincente degli anni ’50 – è stato in grado di conquistare cinque titoli iridati tra il 1951 e il 1957 e di vincere in altre competizioni.

Il pilota sudamericano detiene ancora oggi cinque record importantissimi nel Circus: ha la più alta percentuale di vittorie (46%, 24 successi su 52 gare disputate), di pole position (55,8%) e di partenze dalla prima fila (92,31%), è il più vecchio campione del mondo della storia (nel 1957 si aggiudicò il titolo a 46 anni e 41 giorni) ed è l’unico uomo al mondo ad esserlo stato con quattro scuderie diverse. Scopriamo insieme la sua storia.

Juan Manuel Fangio: la storia

Juan Manuel Fangio nasce il 24 luglio 1911 a Balcarce (Argentina). Inizia a cimentarsi nel mondo del motorsport a ben 25 anni mentre il primo successo – al volante di una Chevrolet – risale addirittura al 1940.

Il debutto in Europa

Fangio debutta nelle gare europee solo nel dopoguerra, quando nel 1948 prende parte al GP di Reims su una Simca-Gordini. La svolta arriva nel 1949, quando conquista San Remo, Pau, Perpignan e Albi con una Maserati e Marsiglia con una Simca-Gordini.

L’esordio in F1

Juan Manuel Fangio debutta in F1 nella prima stagione della storia, quella disputata nel 1950. Al volante di un’Alfa Romeo conquista tre GP (Monte Carlo, Belgio e Francia) e termina al secondo posto in classifica generale dietro al compagno Nino Farina.

Il primo Mondiale

Il primo titolo iridato arriva nel 1951: alla guida dell’Alfa Romeo Juan Manuel vince in Svizzera, in Francia e in Spagna. Alla fine della stagione la Casa del Biscione annuncia a sorpresa l’addio alle competizioni e Fangio si ritrova quindi costretto a cercare un’altra squadra.

Juan Manuel Fangio affronta nel 1952 diverse gare extracampionato ma perde un’intera stagione a causa di un gravissimo incidente in occasione del Gran Premio dell’Autodromo di Monza di Formula 2 quando si procura una frattura alla vertebra cervicale.

Il ritorno alle corse

Nel 1953, alla guida della Maserati, Fangio torna a correre nel Mondiale F1. Si rivela il pilota più veloce tra quelli del Tridente ma deve accontentarsi del secondo posto in classifica generale dietro ad Alberto Ascari e di un successo in Italia.

Nello stesso anno arriva per Juan Manuel Fangio la prima vittoria importante in una manifestazione extra-F1, quando si aggiudica al volante di una Lancia in coppia con il nostro Gino Bronzoni la Carrera Panamericana.

Il secondo titolo iridato risale al 1954: nonostante Juan Manuel abbia firmato un contratto con la Mercedes gareggia in Argentina e in Belgio – vincendo entrambe le corse – con la Maserati (nell’attesa che la monoposto tedesca sia pronta) e continua a prevalere con la vettura della Stella in Francia, Germania, Svizzera e Italia.

Il terzo, il quarto e il quinto Mondiale

Nel 1955 Juan Manuel Fangio affronta la prima stagione intera con la Mercedes e conquista il terzo titolo Mondiale grazie a quattro vittorie (Argentina, Belgio, Olanda e Italia).

Nel 1956 passa alla Ferrari (complice il ritiro dalle corse della Mercedes in seguito alla morte di 84 persone alla 24 Ore di Le Mans dell’anno prima) e diventa nuovamente iridato con tre successi (Argentina, Gran Bretagna e Germania). Nello stesso anno conquista insieme ad Eugenio Castellotti la 12 Ore di Sebring.

Juan Manuel Fangio torna in Maserati nel 1957: con la Casa del Tridente bissa la vittoria alla 12 Ore di Sebring (stavolta in coppia con Jean Behra) e ottiene il quinto – e ultimo – titolo Mondiale.

Sale sul gradino più alto del podio in tre occasioni (Argentina, Monte Carlo e Germania) e nell’ultimo successo in carriera in F1, sul circuito del Nürburgring, regala al pubblico una prestazione eccezionale, una delle migliori nella storia dell’automobilismo.

Prima della gara Fangio capisce la strategia della Ferrari (nessun pit-stop) e decide quindi di usare pneumatici più morbidi e di riempire a metà il serbatoio. Si ferma ai box al 13° giro quando è primo con 30 secondi di vantaggio ma durante il cambio gomme i meccanici perdono tempo a causa di un gallettone finito sotto la vettura. Il pilota sudamericano riparte e si ritrova al terzo posto con 48 secondi di ritardo da Collins. In dieci giri Juan Manuel batte il record della pista nove volte, al 21° giro passa Collins e alla fine della stessa tornata balza addirittura in testa superando Hawthorn.

La fine della carriera

Nel 1958 Juan Manuel Fangio partecipa a due GP di F1 (Argentina e Francia) con una Maserati privata terminando entrambe le gare al quarto posto.

Dopo essersi ritirato dalle corse diventa concessionario Mercedes, negli anni Settanta diventa responsabile della filiale argentina della Casa tedesca e nel 1987 viene nominato presidente onorario a vita dell’azienda.

Juan Manuel Fangio muore nel suo paese natale, Balcarce (Argentina), il 17 luglio 1995.