Stirling Moss: il più grande perdente

Smartworld
di Marco Coletto

Storia dell'uomo che ha vinto più GP (16) senza mai diventare Campione del Mondo di F1

Stirling Moss è il più grande pilota di tutti i tempi… tra quelli che non hanno mai conquistato il Mondiale F1. Il titolo iridato è però l’unico che manca nel ricco palmares del driver britannico – contestabile dal punto di vista umano (ha recentemente dichiarato che le donne non hanno l’attitudine mentale per correre nel Circus e di non voler essere mai impersonato in un film da un attore gay, usando un termine offensivo) – ma degno del massimo rispetto sul lato professionale. Scopriamo insieme la sua storia.

Stirling Moss: la biografia

Stirling Moss nasce il 17 settembre 1929 a Londra (Regno Unito) in una famiglia appassionatissima di motori: il padre Alfred ottenne un 16° posto alla 500 Miglia di Indianapolis del 1924 mentre la sorella minore Pat – moglie del rallista svedese Erik Carlsson – conquistò diversi successi nei rally.

Dopo diverse esperienze in Formula 3 esordisce in F1 nel GP di Svizzera del 1951 al volante di una HWM mentre l’anno seguente – in concomitanza con diverse corse disputate anche con ERA e Connaught – riesce a portare a casa un secondo posto nel Rally di Monte Carlo su una Sunbeam-Talbot 90.

Nel 1953 ottiene qualche piazzamento con Connaught e Cooper senza però mai brillare particolarmente.

L’eterno secondo, tranne alla Mille Miglia

La svolta della carriera in F1 di Stirling Moss arriva nel 1954 con il primo podio (terzo) ottenuto in Belgio alla guida di una Maserati. Un risultato che gli apre le porte della Mercedes: nel 1955 conquista il primo successo assoluto nel GP di Gran Bretagna e diventa per la prima volta vicecampione del mondo dietro al compagno di scuderia Juan Manuel Fangio.

Nello stesso anno partecipa alla Mille Miglia al volante di una Mercedes 300 SLR con il giornalista britannico Denis Jenkinson come navigatore. Si aggiudica la corsa (unico pilota non italiano del Dopoguerra) rifilando mezz’ora di distacco a Fangio e, non contento, realizza il record assoluto: 10 ore, 7 minuti e 48 secondi per andare da Brescia a Roma e ritorno (1.597 km).

Tornato nuovamente in Maserati nel 1956, porta a casa due successi (Monte Carlo e Italia) che però non bastano a superare Fangio nella lotta per il titolo iridato.

Stesso discorso nel 1957, quando vince tre GP (Gran Bretagna, Pescara e Monza) con la Vanwall, ma deve arrendersi – per l’ennesima volta – allo strapotere del pilota argentino.

La stagione 1958

L’anno migliore di Stirling Moss è indubbiamente il 1958: si alterna tra Cooper e Vanwall e perde il Mondiale per un solo punto contro il connazionale Mike Hawthorn. Ottiene quattro successi stagionali (Argentina, Olanda, Portogallo e Marocco) e nella penultima corsa sul circuito cittadino di Porto si rende protagonista di un episodio di fair-play – far togliere la squalifica a Hawthorn, e di conseguenza, riassegnare sei punti al rivale, accusato di essere stato rimesso in pista dai commissari dopo un testacoda – che gli costa il titolo.

Gli ultimi anni in F1

Gli ultimi tre anni in F1 di Stirling Moss coincidono con tre terzi posti nella classifica generale. Nel 1959 ottiene due vittorie (Portogallo e Italia) con la Cooper, nel 1960 – passato alla Lotus – conquista due successi (Monte Carlo e USA) e nel 1961 sale per altre due volte (Monte Carlo e Germania) sul gradino più alto del podio.

Nel 1962, a causa di un incidente con una Lotus che gli paralizza la parte sinistra del corpo per sei mesi, decide di ritirarsi dal mondo della F1 ma non da quello delle corse.

L’avventura nel motorsport continua

Stirling Moss torna nel mondo del motorsport nel 1968, quando partecipa alla 84 Ore del Nürburgring con Innes Ireland e Claudio Maglioli a bordo di una Lancia Fulvia mentre nel 1974 prende parte, al volante di una Mercedes, al rally Londra-Sahara-Monaco di Baviera. Da non dimenticare l’esperienza con Audi, nel 1980, nel Campionato Turismo Britannico BTCC.

Nel 2008 la Mercedes decide di omaggiarlo creando la SLR Strling Moss, un’edizione limitata (75 esemplari) della propria supercar caratterizzata dall’assenza del tetto e della capote, dal motore 5.4 V8 da 650 CV e, soprattutto, da un design che strizza l’occhio alle auto da corsa degli anni ’50.

Dopo numerose corse con le auto d’epoca Stirling Moss decide di ritirarsi ufficialmente dalle gare solo nel 2011, alla veneranda età di 82 anni.