Un test drive nelle condizioni meteo molto ma molto estreme. Volvo per mettere alla prova la nuova V90 Cross Country ha deciso che la situazione più impegnativa per far risaltare tutte le qualità meccaniche ed elettroniche della sua macchina fosse il circolo polare artico. O quantomeno molto vicino.
Ci siamo così’ trovati a Are, oltre il 64° parallelo, oltre Ostersund, a un’ora di aereo da Stoccolma, ovviamente in direzione Nord, verso le montagne al confine norvegese. Il che vuol dire neve, ghiaccio e temperature tra i 15 e i 22 gradi sottozero. Come dire: se l’auto supera questo test tutte le altre condizioni se le beve.
Condizione necessaria per affrontare asfalto gelato e ghiaccio con la Volvo V90 Cross Country sono le gomme: termiche e col battistrada chiodato. Solo così si può pensare di frenare e inserirsi in curva senza trovarsi col volante sterzato e il muso della vettura che tira dritto. C’è poi un’altra incognita, anzi due. La prima è il meteo: temperatura a parte il più delle volte nevica e tira un vento, è il caso di dirlo, polare.
Invece sole, che non scalda ma almeno la visibilità è garantita. Non è un caso che la maggior parte delle auto svedesi è equipaggiata con fari supplementari frontali grossi come angurie a metà. L’altra incognita sono le alci. Non c’è da scherzarci, sono il motivo primo di incidenti in Svezia. Ve le trovate di colpo dietro a una curva, immobili nei loro 600 e passa chili. Ma per nostra buona sorte sono rimaste nei boschi, solo tracce nella neve.
Stile e interni
La nuova Volvo V90 è una macchina molto lunga, sfiora i cinque metri. La versione Cross Country è più alta di sei centimetri rispetto alla berlina, per meglio affrontare i terreni impervi.
Nonostante le dimensioni, i designer svedesi sono riusciti a proporre una vettura filante, con un muso leggermente proteso in avanti, con il bel logo Volvo cromato e incastonato in una griglia aggressiva il giusto.
Anche la linea di cintura corre snella verso il retro, accompagnando le linee che chiudono il vano di carico con eleganza. L’assemblaggio è impeccabile.
Negli interni della Volvo V90 Cross Country il lavoro è ancor più esemplare. L’abitacolo ha una grazia sconosciuta a molte vetture di pregio, spesso con soluzioni inutilmente barocche. La plancia è dominata da uno schermo grande come un tablet e che, con comandi a sfioramento, consente di controllare tutte le funzioni dell’auto, senza manopole o tasti da cercare e schiacciare o ruotare.
Ne guadagnano la pulizia delle linee e la facilità di impostare quel che serve. Dalle cose più semplici – come riscaldare sedili e volante – alla temperatura interna fino al drive mode, che vi consente di scegliere come deve rispondere il sistema motore-trazione, da quello che privilegia i consumi a quello che incrementa le prestazioni assolute o in off-road.
Poi a bordo della Volvo V90 Cross Country ci sono elementi di raffinatezza, come le bocchette strette verticali cromate per l’aria, le cuciture a vista della pelle e, per chi ama la buona musica, un impianto Bowers & Wilkins con 17 altoparlanti che riproduce voce e strumenti in modo impeccabile, tanto da togliervi la voglia di chiacchierare… Che se invece prevale, non richiede mai di alzare la voce, tanto l’auto è ben insonorizzata. Sedili regolabili elettricamente, illuminazione dell’abitacolo modificabile a piacere, navigatore con grafica in 3D e comandi vocali concorrono a un’esperienza di viaggio davvero rasserenante.
Impressioni di guida
La Volvo V90 Cross Country della nostra prova era la D5 AWD Geartronic (otto rapporti) con motore turbodiesel da 235 CV (c’è anche in versione meno cattiva con 190 CV) e cerchi da 19. Nelle condizioni glaciali in cui l’abbiamo guidata, certo non c’era da pestare sul comando del gas, anche perché, i limiti di velocità in Svezia sono tassativi, al massimo 90 km/h sulle strade intorno a Ostersund, con non pochi autovelox piazzati prima dei paesini o degli incroci.
Il motore D5 è comunque pronto ed estremamente elastico, grazie alla coppia sovrumana di 480 Nm, sfiorate il gas e la V90 – che sfiora le due tonnellate – va via con grande prontezza.
In curva, la trazione integrale si fa piacevolmente sentire, si viaggia come se sotto le ruote ci fossero i binari del treno. Frenata potente ben regolabile.
Fin qui l’asfalto, poi arriva l’estremo, una pista ricavata su un lago ghiacciato, il cui spessore – ci assicurano – supera in questa stagione il metro. Quindi totale sicurezza di non sprofondare. Per una vettura da due tonnellate è una bella sfida. La Volvo V90 Cross Country se la cava bene, basta dimenticarsi (ovviamente) del freno e prendere le curve controsterzando e dosando giustamente il gas. La macchina pendola a destra e a sinistra con una certa disinvoltura, la trazione risponde sempre anche alle più dure sollecitazioni, le gomme chiodate sono un bell’aiuto. Certo se si esagera, forzando l’andatura, la coda tende a partire e ci si trova girati di 180°. Ma sono manovre che nessuno al mondo, con la propria auto, si metterebbe in testa di azzardare. Tenuta ad un’andatura allegra ma non troppo, la Volvo dà il meglio e alla fine diventa un divertimento portarla da una curva all’altra sollevando polvere di ghiaccio a ogni accelerata.
Conclusioni e prezzi
Pista di ghiaccio a parte, la sensazione che la nuova Volvo V90 Cross Country trasmette senza incertezza è la grande sicurezza di guida, ovunque, dalle salite innevate all’asfalto assiderato. Con in più quello che da sempre è un asso della Casa svedese, un comfort eccelso, senza esagerare, e in un ambiente molto raffinato.
Volvo sta lavorando molto anche sulla digitalizzazione: per esempio su questo modello debutta un sistema car-to-car, grazie al quale se una Volvo che vi precede si trova bloccata nel traffico o in un incidente, avverte le Volvo che seguono con un segnale di allerta.
La Volvo V90 Cross Country è una versione intrigante, perché vi dà una qualche possibilità in più rispetto alla berlina come capacità in off-road senza assumere le dimensioni di un Suv.
Auto polivalente ma comunque centrata sul comfort e la raffinatezza. Quanto al listino, tanta tecnologia e qualità si paga, ma alla fine non così tanto come ci si potrebbe aspettare: si parte da 57 mila euro per la versione con motore turbodiesel D4 da 190 CV per arrivare a 72.440 euro per la super top a benzina col motore T6 da 320 CV. In mezzo versioni e personalizzazioni come si deve, dai colori agli interni, ai cerchi… In ogni caso una vettura al top con un’eleganza particolare e sconosciuta a molta concorrenza. Made in Sweden vuol dire anche questo, fuga dalla pacchianeria.