Come controllare la compressione del motore auto
Introduzione
Le automobili moderne, così come quelle costruite in passato, sono soggette ad un'usura direttamente proporzionale al numero di anni in servizio. Le componenti che possono risentire maggiormente del tempo sono molte, su tutte il motore. Sebbene i segnali non siano così facili da decifrare è possibile riscontrare un certo affaticamento nell'utilizzo dell'auto, proprio a causa di questa importantissima componente. Nello specifico, quando il motore sembra essere affaticato la causa principale potrebbe risiedere nei cilindri, quindi all'interno delo motore stesso. Per individuare l'anomalia e poter intervenire tempestivamente è necessario eseguire una prova della pressione del compressore. È necessario controllare, quindi,i valori di compressione di ogni singolo pistone, che muovendosi all'interno del proprio vano genera il movimento della nostra auto. Sono sezioni di una vettura particolarmente delicate e che necessiterebbero di una continua manutenzione preventiva, soprattutto sulle auto più datate. In questa guida vedremo, comunque, come controllare la compressione del motore auto, in pochi e semplici passi.
Occorrente
- Pennello usato
- Candele
- Rilevatore di pressione
- Olio motore pulito
- Carta e penna
Leggere la pressione
In questo primo passo dobbiamo verificare l'effettiva pressione del motore. Per poter fare questo è necessario utilizzare uno specifico strumento, ovvero il rilevatore di pressione. Tramite questo dispositivo potremo facilmente eseguire una lettura del valore della pressione esercitata da ogni cilindro del vano motore. La misura riportata sullo strumento è in scala e potrebbe restituire valori in chilogrammi per centimetro quadrato o più semplicemente in Bar. Per utilizzarlo nel modo corretto sarà necessario avvitarlo al posto della candela, all'interno del vano motore, oppure tenendolo premuto verso il fondo.
Munirsi del rilevatore di pressione
Il metodo più semplice, che consigliamo in questa guida, è il primo, ovvero la tipologia che prevede di avvitare il rilevatore alla candela. Questo strumento, infatti, possiede solitamente una filettatura che permette il fissaggio al posto della candela stessa, mentre l'altro tipo di dispositivo è munito di un terminale di gomma che andrà semplicemente premuto contro il foro della candela. Il primo di questi permette, quindi, di avere una misura più precisa e meno variabile. È comunque presente, su entrambe le versioni, un pulsante di azzeramento che permette di predisporre lo strumento per un ulteriore controllo successivo. Prima di cominciare qualunque prova sarà necessario, però, scaldare preventivamente il motore per una decina di minuti, poiché con il motore freddo le rilevazioni potrebbero risultare falsate.
Scaldare l'automobile
In questo passo giungiamo al punto in cui il motore dell'auto è sufficientemente caldo per procedere al prossimo lavoro. Successivamente, infatti, dovremo spegnere momentaneamente il motore ed avere l'accortezza di scollegare tutti i cavi della tensione dalle candele e dalla bobina, in modo da essere certi che il motore stesso non possa azionarsi involontariamente. In seguito a questo passo potremo pulire lo sporco accumulato attorno alle candele, utilizzando un pennello, così da evitare l'infiltrazione di particelle di sporco all'interno del cilindro. Eseguito questo passaggio potremo provvedere a svitate la prima candela, servendoci dell'apposita chiave inglese.
Avvitare il rilevatore
A questo punto saremo pronti per il fissaggio del nostro rilevatore di pressione. Dovremo stare attenti alla tipologia di rilevatore acquistato, ed una volta capito questo potremo avvitarlo in tutta sicurezza alla candela. Avrete bisogno di qualcuno che, nel frattempo, tenga schiacciato fino in fondo il pedale dell'acceleratore, quindi non pensiate di poter svolgere tutte queste operazioni senza l'aiuto di nessuno. Colui che si trova dentro l'abitacolo avrà il compito di azionare l'auto per circa 10 secondi e tutti coloro che sono intorno all'automobile dovranno avere l'accortezza di rimanere a qualche metro di distanza, per motivi di sicurezza.
Annotate il valore dello strumento
Dopo aver concluso le operazioni citate nel passo precedente potrete accingervi a scrivere il valore massimo segnalato dal rilevatore, con il tempo impiegato per raggiungerlo. A questo punto dovrete azzerare lo strumento, rimuoverlo ed avvitare nuovamente la candela al suo posto. Il compito però non sarà volto al termine perché dovrete ripetere tutti i passi precedenti per tutte le candele presenti nel vano motore, analizzandole una ad una. Ricordate sempre di tenere il motore in movimento per il medesimo lasso temporale su ogni cilindro, in modo da ottenere una lettura quanto più precisa. I dati ottenuti dovrebbero risultare uniformi, con una differenza massima del 10% rispetto al valore ufficiale indicato sul manuale ufficiale della vostra automobile.
Verificare la salute dei cilindri
Se dalla rilevazione disporrete di dati abbastanza uniformi ma nettamente inferiori alle attese, potrebbere essere sintomo del fatto che il vostro motore è leggermente usurato. Se le rilevazioni, invece, dovessero riportare due valori bassi, nella totalità dei cilindri, questo potrebbe significare un guasto alla guarnizione della testata, o addirittura una crepa nel basamento tra due o più cilindri. Se, ancora, vi fosse un valore più basso rispetto agli altri, su un solo cilindro, potreste verificare facilmente il suo stato di salute e, nel caso, ripararlo.
Riparare l'eventuale cilindro danneggiato
Per riparare un cilindro leggermente consumato dovrete semplicemente versare cucchiaio di olio motore nel foro della candela, oppure spruzzarlo al suo interno con un oliatore. A questo punto dovrete ricollegare lo strumento, come visto nei passi precedenti, e ripetere nuovamente la procedura sopra descritta. Nel caso in cui la pressione dovesse aumentare è possibile che si siano logorati alcuni segmenti del pistone, oppure che il cilindro si sia, per qualche motivo, ovalizzato. Se non doveste rilevare nessun aumento di pressione è probabile che il pistone abbia il cielo bucato, che la canna del cilindro sia danneggiata oppure che sia presente un altro difetto nelle valvole o, ancora, nella guarnizione della testata.
Richiudere il vano motore
Al termine di tutte le operazioni sarà necessario riavvitare la totalità delle candele al loro posto e provvedere alla chiusura del vano motore. In questo caso le ultime operazioni possono essere eseguite in assoluta autonomia, senza che vi sia necessariamente bisogno di un'altra figura al vostro fianco.
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Consigli
- Nel caso in cui non siate a vostro agio con questo tipo di lavoro, rivolgetevi al vostro meccanico di fiducia così da evitare di causare ulteriori danni alla vostra automobile.