Asfalti modificati: cosa sono e quali benefici portano

FORMULA E:ROMA SI PREPARA,POLEMICHE PER SAMPIETRINI 'COPERTI'
Smartworld

Alla scoperta degli asfalti modificati: cosa sono e quali benefici portano

Gli asfalti modificati – realizzati aggiungendo alla pavimentazione stradale pneumatici riciclati – presentano numerosi vantaggi rispetto a quelli “tradizionali”.

Di seguito troverete tutto quello che c’è da sapere sugli asfalti modificati con gomma riciclata: cosa sono e quali benefici portano agli automobilisti (e non solo a loro).

Asfalti modificati: cosa sono?

Con il termine “asfalti modificati” si intendono pavimentazioni stradali realizzate con materiali riciclati come i PFU (Pneumatici Fuori Uso). Gli pneumatici riciclati sono usati – oltre che nel settore stradale – anche per realizzare superfici sportive (playground e campi in erba sintetica, ad esempio) e isolanti acustici e antivibranti.

In Italia sono già stati realizzati circa 450 km/corsia di strade con asfalto modificato con gomma riciclata da PFU, soprattutto in Piemonte, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Toscana.

Quali benefici portano gli asfalti modificati?

Le pavimentazioni stradali realizzate con materiali riciclati consentono sia una netta riduzione del rumore da traffico che migliori prestazioni meccaniche e di durata.

In che modo gli asfalti modificati riducono il rumore da traffico?

La gomma riciclata unita al comune bitume per asfalto consente di ottenere una pavimentazione fonoassorbente che riesce a ridurre il rumore da traffico fino a 7DB(A).

In Europa sono 125 milioni le persone esposte quotidianamente a livelli eccessivi di rumore da traffico e l’Italia è attualmente sotto procedura di infrazione per non aver adempiuto agli obblighi comunicati sulle azioni di contrasto al fenomeno. Gli Stati membri dell’Unione devono infatti adottare mappe acustiche che rappresentino l’esposizione acustica nei maggiori agglomerati, lungo gli assi stradali e ferroviari principali e in prossimità degli aeroporti più importanti. Tali mappe costituiscono la base per definire misure antirumore nei piani di azione ma poiché l’Italia non ha comunicato tutte le informazioni richieste dalla Commissione Europea quest’ultima ha inviato una prima lettera di costituzione in mora nell’aprile 2013 e una seconda lettera nel febbraio 2016.

Inoltre, siccome mancano ancora mappe strategiche per 17 agglomerati e 22 strade nonché l’adozione di piani di azione per 32 agglomerati, 858 strade e un importante asse ferroviario, la Commissione ha inviato al nostro Paese il 25 gennaio 2018 un parere motivato, cioè una richiesta formale di conformarsi al diritto dell’Unione.

In che modo gli asfalti modificati migliorano le prestazioni meccaniche e di durata delle pavimentazioni stradali?

Aggiungendo gomma riciclata da Pneumatici Fuori Uso al bitume si ottiene un asfalto che resiste al formarsi di crepe e buche e che dura fino a 3 volte di più di un asfalto convenzionale.

La maggiore resistenza della superficie al formarsi di fessurazioni e crepe consente di contenere gli intervalli di manutenzione (con riduzione degli inconvenienti derivati dai cantieri stradali e dei relativi costi) e di migliorare la sicurezza: merito dell’ottimale aderenza, del drenaggio dell’acqua con drastica riduzione dell’effetto “splash and spray” in caso di pioggia e dell’incremento della visibilità.

Un esempio concreto è la Variante Canali di Reggio Emilia, un tratto di tre chilometri realizzato nel 2009 con bitumi modificati con polverino di gomma: nel 2015 la pavimentazione presentava una sagoma ancora perfetta e le analisi effettuate hanno previsto altri 18 anni di vita utile (fino al 2033, quindi) senza interventi significativi. Per fare un paragone la durata delle pavimentazioni in Italia non supera mediamente i quattro anni.

Ma non è tutto: l’utilizzo di materie prime seconde (dal polverino di gomma al fresato del vecchio asfalto) ha infatti evitato l’emissione di 40 tonnellate di CO2 e ridotto i consumi energetici di 70.000 kWh (un risparmio equivalente ai consumi mensili di 300 famiglie di Reggio Emilia).

Il progetto Life Nereide

Il progetto Life Nereide – cofinanziato dall’Unione Europea tramite il programma Life – mira a ottimizzare i benefici acustici di pavimentazioni stradali realizzate con l’aggiunta di gomma riciclata e asfalto riciclato.

Capofila del progetto è il dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa, affiancato da Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana), Brrc (Belgian road research centre), dall’Istituto di acustica e sensoristica “Orso Mario Corbino”, dalla Regione Toscana e da Ecopneus (società consortile senza scopo di lucro costituita dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia che coordina raccolta, trasporto e trattamento di circa il 70% dei Pneumatici Fuori UsoPFU generati nel nostro Paese).

Il Progetto Life, partito nel settembre 2016, punta a realizzare 5.250 metri di nuove superfici stradali sperimentali (5.200 di nuove superfici a bassa emissione sonora in Toscana e 50 m di superficie di prova in Belgio), grazie anche all’utilizzo del 35-50% di asfalto riciclato, contenenti di fatto oltre 24.000 chilogrammi di gomma proveniente da PFU.