Auto importate dalla Germania: tutte le informazioni

Auto importate Germania
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Norme, documenti, garanzie e costi: tutto quello che c'è da sapere per chi vuole acquistare un mezzo nuovo o usato

Gli italiani che decidono di acquistare auto importate dalla Germania sono parecchi: la maggioranza degli automobilisti lo fa per risparmiare (dalle parti di Berlino e Monaco i prezzi delle vetture tedesche nuove e usate sono tendenzialmente più bassi che da noi) ma c’è anche una minoranza composta da persone che optano per questa soluzione per frodare il fisco, per pagare un’assicurazione RC Auto più bassa e per evitare le multe.

Di seguito troverete tutte le informazioni necessarie – norme, documenti, garanzie e costi – per chi intende acquistare regolarmente una vettura in terra teutonica e utilizzarla senza problemi nel nostro Paese. In fondo all’articolo, invece, analizzeremo il fenomeno dei residenti in Italia che, credendosi più “furbi” degli altri, circolano con targa tedesca: esiste un articolo del Codice della Strada, infatti, che prevede sanzioni a riguardo.

Auto importate dalla Germania: come fare

Per trasferire in Italia un’auto importata dalla Germania occorre immatricolarla all’ufficio provinciale della Motorizzazione Civile e iscriverla al PRA (Pubblico Registro Automobilistico).

Le pratiche burocratiche e amministrative vengono generalmente effettuate da rivenditori specializzati nel mercato parallelo ma per risparmiare qualche euro è possibile provvedere personalmente. Innanzitutto bisogna rivolgersi alla Motorizzazione per le verifiche sull’idoneità della documentazione tecnica e sulla regolarità degli adempimenti fiscali (soprattutto gli obblighi IVA). Dopo le verifiche preliminari presso la Motorizzazione si può richiedere l’immatricolazione e l’iscrizione del veicolo in Italia al PRA per il rilascio dei documenti di circolazione in relazione al tipo di veicolo.

In caso di veicoli nuovi mai immatricolati o immatricolati in Germania con meno di 6.000 km ceduti entro sei mesi dalla data di prima immatricolazione l’imposta sul valore aggiunto va versata in Italia (e quindi non dev’essere presente sulla fattura emessa dal venditore tedesco) mentre per le auto usate la tassa – del 19% – va versata in terra teutonica ed è compresa nel prezzo di acquisto.

Auto importate dalla Germania: i documenti

Per immatricolare alla Motorizzazione e iscrivere al PRA un’auto importata dalla Germania è sufficiente rivolgersi allo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA). Qualora non sia possibile utilizzare questo servizio bisogna prima provvedere all’immatricolazione presso la Motorizzazione e poi, entro sessanta giorni dalla data di rilascio della carta di circolazione, iscrivere il mezzo al PRA. Per i veicoli importati dall’Unione Europea dal 15 giugno 2020 viene rilasciato il Documento Unico di circolazione e di proprietà.

I documenti da portare allo STA se il veicolo è nuovo

  • istanza unificata per l’immatricolazione all’Ufficio della Motorizzazione Civile e l’iscrizione al PRA (l’istanza unificata, nelle casistiche previste dallo STA, è anche istanza dell’acquirente al posto del tradizionale atto di vendita
  • fotocopia di un documento d’identità/riconoscimento dell’acquirente (se il documento è redatto in lingua straniera deve essere allegata una traduzione in lingua italiana – tranne i casi in cui esistono esenzioni stabilite da leggi o accordi internazionali – certificata conforme al testo straniero dalla competente rappresentanza diplomatica o consolare, ovvero da un traduttore ufficiale)
  • codice fiscale dell’intestatario
  • dichiarazione di conformità o certificato di conformità europeo con omologazione italiana o certificato di conformità europeo accompagnato dalla dichiarazione di immatricolazione rilasciati dalla Casa costruttrice
  • se l’acquirente è un cittadino extracomunitario residente in Italia: copia del permesso di soggiorno in corso di validità; oppure copia del permesso di soggiorno scaduto con allegata la copia della ricevuta postale attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di rinnovo; oppure fotocopia del documento di identità e fotocopia della ricevuta attestante la presentazione dell’istanza di primo rilascio; oppure copia del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo
  • se l’acquirente è un familiare extracomunitario di un cittadino dell’Unione Europea residente in Italia; copia della carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell’Unione Europea oppure copia della carta di soggiorno permanente per familiari di cittadini europei nota di richiesta per l’aggiornamento della carta di circolazione

I documenti da portare allo STA se il veicolo è usato

  • istanza unificata per l’immatricolazione all’Ufficio della Motorizzazione Civile e l’iscrizione al PRA. L’istanza unificata, nelle casistiche previste dallo STA, è anche istanza dell’acquirente al posto del tradizionale atto di vendita
  • in alternativa all’istanza dell’acquirente redatta sull’istanza unificata può essere presentata la dichiarazione di vendita autenticata
  • fotocopia di un documento d’identità/riconoscimento dell’acquirente (se il documento è redatto in lingua straniera deve essere allegata una traduzione in lingua italiana, tranne i casi in cui esistono esenzioni stabilite da leggi o accordi internazionali, certificata conforme al testo straniero dalla competente rappresentanza diplomatica o consolare, ovvero da un traduttore ufficiale
  • codice fiscale (se il soggetto è già proprietario all’estero e ciò risulta dalla carta di circolazione estera può essere presentata anche una dichiarazione di proprietà con firma autenticata da un notaio o da un comune o dai titolari o dai dipendenti delegati di un STA
  • carta di circolazione estera e fotocopia della stessa
  • se l’acquirente è un cittadino extracomunitario residente in Italia: copia del permesso di soggiorno in corso di validità; oppure copia del permesso di soggiorno scaduto con allegata la copia della ricevuta postale attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di rinnovo; oppure fotocopia del documento di identità e fotocopia della ricevuta attestante la presentazione dell’istanza di primo rilascio; oppure copia del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo
  • se l’acquirente è un familiare extracomunitario di un cittadino dell’Unione Europea residente in Italia: copia della carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell’Unione Europea oppure copia della carta di soggiorno permanente per familiari di cittadini europei

Per i veicoli usati provenienti dalla Germania e immatricolati in Germania fino al 31 maggio 2004 deve essere inoltre consegnato l’originale del documento di proprietà (Faharzeugbrief). Per i veicoli usati provenienti della Germania e immatricolati in Germania a partire dall’1 giugno 2004 deve essere consegnata o la copia del Faharzeugbrief o del nuovo documento di proprietà (Zulassungbesheinigungtell II).

I documenti da portare al PRA per richieste di immatricolazione che non possono essere presentate allo STA

  • modello NP2D per l’iscrizione al PRA, su cui indicare il codice fiscale dell’acquirente, con istanza da sottoscrivere a cura dell’intestatario in luogo di titolo di proprietà autenticato (dichiarazione di proprietà dell’interessato o dichiarazione di vendita del veicolo se l’intestatario del veicolo è diverso da quello sulla carta di circolazione estera)
  • fotocopia di un documento d’identità/riconoscimento dell’acquirente (se il documento è redatto in lingua straniera, deve essere allegata una traduzione in lingua italiana, tranne i casi in cui esistono esenzioni stabilite da leggi o accordi internazionali, certificata conforme al testo straniero dalla competente rappresentanza diplomatica o consolare, ovvero da un traduttore ufficiale)
  • dichiarazione sostitutiva di certificazione di residenza dell’acquirente, qualora la residenza non sia riportata sul documento presentato
  • fotocopia della carta di circolazione rilasciata in Italia
  • fotocopia della carta di circolazione estera
  • se l’acquirente è una persona giuridica (società, ente, associazione, etc…): dichiarazione sostitutiva resa dal legale rappresentante per attestare la sede della persona giuridica
  • se l’acquirente è un cittadino extracomunitario residente in Italia: copia del permesso di soggiorno in corso di validità; oppure copia del permesso di soggiorno scaduto con allegata la copia della ricevuta postale attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di rinnovo; oppure fotocopia del documento di identità e fotocopia della ricevuta attestante la presentazione dell’istanza di primo rilascio; oppure copia del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo
  • se l’acquirente è un familiare extracomunitario di un cittadino dell’Unione Europea residente in Italia: copia della carta di soggiorno di familiare di un cittadino dell’Unione Europea oppure copia della carta di soggiorno permanente per familiari di cittadini europei

Auto importate dalla Germania: i costi

Chi si accinge ad acquistare un’auto importata dalla Germania deve mettere in conto parecchie spese: quella necessaria per entrare in possesso del mezzo, quella per trasportarlo nel nostro Paese e quelle amministrative. L’IPT (imposta provinciale di trascrizione) è variabile a seconda del tipo di veicolo e della provincia di residenza, gli emolumenti ACI costano 27,00 euro, l’imposta di bollo per iscrizione al PRA 32,00 euro (stessa cifra per il rilascio del Documento Unico, a cui vanno aggiunti i costi per i versamenti postali), i diritti DTT 10,20 euro (più versamenti postali) e i costi per il rilascio delle targhe dipendono dal veicolo e dal tipo di targa.

Se ci si rivolge allo STA di una delegazione dell’ACI o ad un’agenzia di pratiche auto oltre alle cifre precedentemente citate bisogna aggiungere la tariffa del servizio di intermediazione.

Auto importate dalla Germania: il trasporto

In base ad un accordo italo-tedesco entrato in vigore nel 1994 è possibile circolare nel nostro Paese con auto importate dalla Germania e munite di targa tedesca provvisoria (Überführungskennzeichen). Altrimenti si può provvedere al trasporto con rimorchio o immatricolare l’auto nel nostro Paese (a patto di essere già in possesso del contratto di acquisto e di tutti i documenti), assicurarla, andarla a ritirare in terra teutonica e rientrare in Italia al volante della vettura.

Auto importate dalla Germania: la garanzia

Prima di acquistare un’auto importata dalla Germania bisogna informarsi sulla possibilità di far valere la garanzia in Italia. La copertura legale di due anni è valida in tutta Europa ma il venditore tedesco non ha l’obbligo di assumersi le spese del veicolo guasto e può addirittura pretendere che il mezzo sia recapitato presso la sua concessionaria.

Auto importate dalla Germania: i “furbi” della targa tedesca

Come abbiamo visto c’è chi compra auto importate dalla Germania in maniera legale ma ci sono anche i “furbi”: quelli, cioè, che una volta in Italia continuano a circolare con la targa tedesca per frodare il fisco, per risparmiare sull’assicurazione RC Auto (meno cara a quelle latitudini) e per non dover pagare le multe. La legge tedesca, infatti, prevede ad esempio come prova di eccesso di velocità la foto che ritrae in viso il guidatore (che da noi, per via della legge sulla privacy, non può essere scattata).

Secondo l’articolo 132 del Codice della Strada – che regolamenta la circolazione dei veicoli immatricolati negli Stati esteri – i mezzi che hanno già adempiuto alle formalità doganali sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno.

Il mancato rispetto della norma composta l’interdizione all’accesso sul territorio nazionale e il pagamento di una sanzione amministrativa da euro 711 a euro 2.842. Se entro il termine di 180 giorni, decorrenti dalla data della violazione, il veicolo non è immatricolato in Italia o non è richiesto il rilascio di un foglio di via per condurlo oltre i transiti di confine, si applica la sanzione accessoria della confisca amministrativa.

Peccato che nell’Unione Europea le formalità doganali non esistano più e per questa ragione è impossibile stabilire quando un veicolo è entrato ufficialmente in Italia. Senza contare che numerose società di leasing con sede in Germania offrono contratti di noleggio ad automobilisti italiani.