Autostrade italiane, quali sono le restrizioni al transito?

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Sulle autostrade italiane tutti i veicoli che non hanno un motore hanno il divieto di transito, ma non solo: scopri cosa dice la Legge

Le autostrade in Italia sono classificate come tali perché presentano determinate condizioni costruttive e geometriche, esistono delle norme tecnico-legali da rispettare. Secondo il Codice della Strada l’autostrada è “una strada extraurbana o urbana a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia, eventuale banchina pavimentata a sinistra e corsia di emergenza o banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso e di accessi privati, dotata di recinzione e di sistemi di assistenza all’utente lungo l’intero tracciato, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore e contraddistinta da appositi segnali di inizio e fine; deve essere attrezzata con apposite aree di servizio ed aree di parcheggio, entrambe con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione”.

Caratteristiche che, secondo l’articolo 2 del Codice della Strada possono non essere rispettate per le deroghe previste dal Codice stesso se (art. 13 comma 2) ci sono “condizioni ambientali, paesaggistiche, economiche e archeologiche” che non permettono l’adeguamento. È importante che sia comunque sempre “assicurata la sicurezza stradale e che siano evitati inquinamenti”.

Secondo l’articolo 3 possono essere adottate soluzioni progettuali differenti “se supportate da specifiche analisi di sicurezza e previo parere favorevole del Consiglio superiore dei lavori pubblici per le autostrade, le strade extraurbane principali e le strade urbane di scorrimento, e del Provveditorato regionale alle opere pubbliche per le altre strade”.

Ci sono degli standard invece applicati oggi in tutte le nuove autostrade:

  • gli svincoli devono essere accessibili da rampe scostate dal flusso principale di traffico;
  • le carreggiate devono essere separate da spartitraffico continuo;
  • i telefoni di emergenza SOS devono essere numerosi, possono esserci anche semafori destinati solo a emergenze;
  • l’inizio e la fine dell’autostrada devono essere segnalati con cartelli;
  • ci possono essere accessi e uscite controllati da caselli per il pagamento del pedaggio.

Le autostrade presentano delle aree di servizio per rifornimento e altri servizi come bar e edicola; vi sono le piazzole di sosta, e anche le corsie di emergenza, destinate solo a chi si ferma per un guasto e a chi presta soccorso.

Nelle autostrade italiane possono circolare solo e esclusivamente i veicoli a motore, nessun altro mezzo.

Ci sono dei mezzi a motore che sono comunque esclusi dalla circolazione per motivi di scorrevolezza del traffico. A chi ci riferiamo? Vediamo insieme quali sono i mezzi che sulle nostre autostrade non possono circolare anche se con motore, e gli altri utenti a cui è vietato il transito.

Quali sono le categorie di utenti della strada a cui è vietato il transito nelle autostrade italiane?

Di seguito riportiamo l’elenco di tutti gli utenti che non possono circolare sulle autostrade secondo la normativa vigente in Italia:

  • i pedoni;
  • i mezzi a braccio, i velocipedi, i veicoli a trazione animale e gli animali da soma;
  • le macchine agricole e le macchine operatrici:
  • i ciclomotori e i quadricicli leggeri;
  • i motocicli con cilindrata inferiore a 150 cc;
  • le motocarrozzette con cilindrata inferiore a 250 cc;
  • altri motoveicoli con massa a vuoto fino a 400 kg o massa complessiva fino a 1300 kg (possono però circolare in autostrada i tricicli per il trasporto di persone con al massimo un posto oltre al conducente, cilindrata di almeno 250 cc, potenza di almeno 15 kW);
  • autovetture che non raggiungono la velocità di 80 km/h in strada piana;
  • mezzi eccezionali, se non possiedono l’autorizzazione;
  • mezzi trainati da altri veicoli non considerati rimorchi;
  • veicoli a tenuta non stagna.