Bollo auto, a quanto ammonta e quando si paga per le auto storiche?

Quanto si paga il bollo auto storiche
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Anche i veicoli storici sono soggetti al pagamento del bollo auto? Esistono delle regole specifiche in Italia, che è bene conoscere

I veicoli ultraventennali, come sappiamo, in Italia godono di differenti agevolazioni, che sono rimaste valide anche per tutto il 2021 e molto probabilmente rimarranno tali per i prossimi anni.

Chiariamo il primo punto: le auto storiche sono innanzitutto quelle che hanno tra i 20 e i 29 anni. I soggetti che sono esentati dal pagamento del bollo sono i proprietari di macchine storiche, è vero, che hanno dai 30 anni in su.

Le agevolazioni per auto storiche

Come abbiamo visto, quindi, le auto storiche esenti totalmente dal pagamento sono solo quelle che hanno più di 30 anni (a meno che il veicolo, auto o moto, sia ancora in circolazione. In questo caso il bollo si paga, ma solo un importo simbolico e irrisorio, che viene deciso dai singoli regolamenti delle Regioni). Chi possiede quindi un veicolo storico tra i 20 e i 29 anni, beneficia invece di una riduzione della tassa di possesso. Vediamo tutto quello che bisogna sapere a tale proposito.

Auto storiche che hanno più di 30 anni: l’esenzione dal pagamento del bollo

L’esenzione viene applicata automaticamente a tutte le vetture e le moto che hanno almeno 30 anni di età, calcolati dal momento dell’immatricolazione, indipendentemente dall’iscrizione o meno ad uno dei registri storici. C’è però un’importante condizione da rispettare, le auto e le moto in questione, per avere l’esonero totale dal pagamento del bollo, non devono essere adibite a uso professionale e non devono essere nemmeno usate per l’esercizio di attività di impresa, arti o professioni.

Cosa succede se una vettura storica con più di 30 anni circola ancora su strada? In questo caso la legge obbliga al pagamento della tassa di possesso, che si aggira attorno ai 28,40 euro per le auto e agli 11,36 euro per le moto, somme che variano (di poco) in da Regione a Regione.

Qualsiasi veicolo che invece ha meno di 30 anni di vita è tenuto al pagamento della tassa.

Se in passato l’esonero era dedicato a tutti i veicoli con più di 20 anni, oggi per non pagare il bollo l’auto deve avere invece dai 30 anni in su. Ma con la Legge di Bilancio del 2019 è stata inserita una norma (che l’ACI aveva richiesto a gran voce) e che finalmente ha esentato (anche se solo parzialmente) dal pagamento del tributo anche i mezzi che hanno un’età compresa tra i 20 e i 29 anni.

Questi veicoli, che devono essere in possesso del certificato di rilevanza storica (CRS) riportato sulla carta di circolazione, hanno diritto al versamento del 50% della somma dovuta (ma il requisito deve essere acquisito il primo giorno di decorrenza del periodo tributario). Autoveicoli e motoveicoli ultraventennali, che però non hanno il CRS (quelli per uso professionale sono esclusi a priori), ma in possesso dell’attestazione di storicità ASI o FMI, sono soggetti al pagamento della tassa ridotta del 10%.

Per poter godere dell’esenzione come descritto sinora, le auto storiche devono appunto avere la certificazione CRS, ma non solo, devono anche essere iscritte ai seguenti registri:

  • Italiano Alfa Romeo;
  • Italiano Fiat;
  • S.I.;
  • Storico F.M.I;
  • Storico Lancia.

Differenza tra auto storiche e d’epoca

Specifichiamo per la differenza tra auto d’epoca e auto storiche, che non devono infatti essere confuse:

  • sono definite auto d’epoca quelle iscritte in un elenco specifico del Ministero dei Trasporti e quindi tutti quei veicoli che vengono cancellati dal PRA; si tratta di vetture da collezione e per essere esenti dal pagamento del bollo non devono più essere adatte alla circolazione su strada (sono in occasione di eventi e manifestazioni o eventi);
  • le auto storiche invece sono ancora iscritte al PRA e possono circolare su strada, nonostante sia ad essere associate un determinato valore storico.