Cafe racer, motociclette eleganti e retrò: ecco cosa sono

Moto cafe racer, di che cosa si tratta
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Le cafe racer sono una particolare categoria di motocliclette molto amata, personalizzata con elementi unici: scopriamole insieme

Parliamo di motociclette e questa volta di una categoria ben precisa e molto amata, le cafe racer. Forse non tutti le conoscono o non ne conoscono l’origine, eppure godono di una buona nicchia di motociclisti appassionati. Si tratta di una particolare categoria di due ruote nata in Gran Bretagna negli anni Cinquanta, modelli personalizzati caratterizzati da un aspetto spartano e con un assetto predisposto per il miglior rendimento aerodinamico.

Definizione di moto cafe racer

La definizione è stata coniata appunto negli anni ‘50, si tratta di un particolare tipo di moto personalizzata, comparsa per la prima volta nel Regno Unito, durante gli anni dopo la Seconda Guerra Mondiale. È una definizione che in genere si usa per identificare tutte quelle motociclette private di ogni inserto esterno, quindi la carena e altri elementi, che vengono modificate per ottenere uno stile unico e una posizione di guida più aerodinamica. Dopo un momento di grande diffusione di questo fenomeno, le cafe racer hanno subito un rallentamento, dovuto all’arrivo delle moto giapponesi anche in Europa.

Moto cafe racer: di che cosa si tratta

Questa particolare categoria di motociclette viene definita dagli esperti del settore come un mezzo ridotto, più leggero rispetto a quelli di serie, con le impugnature dei manubri ribassate, in modo da rendere la posizione di guida più aerodinamica. Nel secondo Dopoguerra le cafe racer erano le moto low-cost delle band rockers emergenti.

Quali sono le modifiche per le moto in stile cafe racer

Tra tutte le varie definizioni date negli anni a questo genere di moto, gli esperti sono d’accordo su ciò che riguarda la tipologia di modifiche che vengono apportate a una moto di serie per ottenere una personalizzazione appunto in questo stile:

  • la prima cosa che viene fatta è la rimozione del manubrio di serie, che viene sostituito con uno dall’impugnatura più bassa (come abbiamo visto in precedenza) e che obbliga il pilota ad una posizione appunto più bassa e ‘gobba’ sulla moto, che inoltre si piega di più nelle curve;
  • viene poi sostituita anche la sella, infatti la posizione di guida diversa chiaramente impone anche una seduta differente, certamente più adatta per una persona sola, senza un passeggero dietro.

Le cafe racer non venivano personalizzate solo sul lato estetico, ma anche dal punto di vista meccanico, per migliorare le prestazioni e rendere l’esperienza di guida più emozionante. Quali interventi venivano fatti maggiormente?

I seguenti, non particolarmente complessi:

  • sostituzione o rimozione del filtro dell’aria;
  • installazione di un carburatore maggiorato;
  • elaborazione dell’impianto di scarico, spesso sostituito da uno di quelli che vengono usati sui modelli da competizione;
  • rimozione del silenziatore;
  • modifiche agli ammortizzatori, spesso sostituiti da modelli più rigidi o più corti.

I piloti di questa particolare categoria di moto, che vengono chiamati per l’appunto ‘cafe racers’, non erano soliti gareggiare in competizioni ufficiali ma piuttosto in corse clandestine, fuori legge.

Cafe racer: cosa sapere sull’omologazione

Come abbiamo potuto apprendere sinora, le cafe racer quindi sono moto modificate, che chiaramente devono essere soggette a una nuova omologazione, se non si vuole rischiare il ritiro della carta di circolazione. Non si tratta di un procedimento semplice e spesso l’omologazione per alcune parti non viene concessa. È necessario infatti ottenere il nulla osta da parte della Casa costruttrice, che ha prodotto il mezzo originale. Sono i costruttori ad assumersi la responsabilità della moto modificata.