Come funziona un motore Wankel

Motore Wankel
Smartworld
di Marco Coletto

Come funziona il motore Wankel: guida completa ai cicli del propulsore rotativo

Il motore Wankel – noto anche come motore rotativo – è un propulsore sparito dalle scene nel 2012 per motivi legati all’inquinamento che tornerà presto come range-extender per allungare l’autonomia della SUV elettrica Mazda MX-30.

Di seguito scopriremo come funziona un motore Wankel, un’unità che può vantare diversi pregi (potenza specifica in primis) ma anche molti difetti (tra tutti i consumi elevati e la spinta poco briosa ai bassi regimi).

Come funziona il motore Wankel

Nel motore rotativo Wankel il pistone è un rotore che ruota al centro di uno statore ovale: al centro del rotore è calettata una ruota a denti interni che ingrana con una ruota a denti esterni fissata alla carcassa, stabilendo il percorso e la direzione del rotore all’interno dello statore stesso.

L’albero eccentrico viene fatto girare dai rotori come se fosse la manovella di un verricello. A ogni giro a 360° compiuto dal rotore l’albero eccentrico gira tre volte: il rotore stesso è di forma triangolare e le sue tre punte sono in continuo contatto con le pareti dello statore.

I tre lati del rotore aderenti alla superficie interna dello statore formano tre camere di combustione, il cui volume muta costantemente nel corso di un singolo giro del rotore. Mentre in un motore normale a pistoni è necessaria una combustione per determinare due giri dell’albero a gomiti un motore rotativo esegue tutti e quattro i cicli con un solo giro del rotore: è il rotore stesso a sviluppare la potenza del motore rotativo e ad applicarla all’eccentrico, che svolge una funzione paragonabile a quella dell’albero a gomiti in un tradizionale propulsore termico.