Come iscrivere la propria auto storica all’ASI

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Chi possiede un'auto storica può iscriverla all'ASI e beneficiare di alcune importanti agevolazioni

Le auto storiche che circolano sulle nostre strade oggi sono ancora molte, non possiamo quantificarle con precisione, ma sicuramente i proprietari di questi gioiellini in Italia non sono per niente pochi. Ma come possiamo definirle? Sono tutte quelle vetture che hanno un’immatricolazione datata, in particolare hanno più di vent’anni. I proprietari di questa tipologia di veicoli godono di determinati vantaggi fiscali e agevolazioni. Per poterne beneficiare però devono essere verificati e rispettati anche altri parametri, tra cui l’iscrizione all’ASI, ovvero l’Automotoclub Storico Italia, una federazione composta da differenti club federati e più di 200.000 affiliati.

Iscrizione all’ASI per auto storiche: di cosa si tratta

Al pubblico registro ASI si iscrivono tutte le auto storiche ancora funzionanti e attive, che hanno una data di immatricolazione o di costruzione vecchia di almeno 20 anni. Per iscrivere la vettura è necessario dimostrare quindi l’età con documenti alla mano e rivolgersi ad uno degli autoclub federati per la richiesta di adesione all’ASI. Gli autoclub sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, ognuno può iscrivere il proprio veicolo nella propria zona di pertinenza. È importante sapere che l’iscrizione all’ASI non è obbligatoria, in quanto soggetto privato, da qualche anno però il regime di competenza è passato alle Regioni, quindi sono questi enti a decidere in merito. Chi è iscritto all’ASI può ricevere alcuni importanti documenti, come il certificato d’identità, il certificato di rilevanza storica e collezionistica, la carta FIVA, la carta di storicità (per ciclomotori).

Auto storiche: i requisiti per l’iscrizione all’ASI

Per poter essere iscritta all’ASI, una vettura deve avere almeno 20 anni di età, ma non basta, si deve andare a formalizzare il tutto. Serve fornire il libretto e le foto del telaio e del veicolo stesso, devono essere ben dettagliate, per consentire di vedere l’auto in tutte le sue angolazioni e verificarne lo stato e le condizioni.

Una volta eseguito questo passaggio, allora il proprietario dell’auto storica riceve o meno la conferma d’iscrizione all’ASI. Se l’esito è positivo, si può vantare la storicità dell’auto e quindi ottenere i differenti vantaggi che ne conseguono, come ad esempio le tariffe agevolate per l’assicurazione oppure ancora l’esenzione del bollo auto. La quota associativa ASI è di 41,32 euro all’anno.

Come definire le auto storiche

Esistono differenti regolamentazioni in merito alle auto storiche, anche se la norma base da seguire è l’art.60 del Codice della Strada, che stabilisce: “Rientrano nella categoria dei veicoli d’epoca, i motoveicoli e gli autoveicoli cancellati dal PRA perché destinati alla conservazione in musei o locali pubblici e privati, ai fini della salvaguardia delle originarie caratteristiche tecniche”. Questi veicoli sono iscritti in appositi elenchi. La definizione del Codice apre un quesito: auto d’epoca e auto storiche sono uguali? No, è bene tenere presente che per Legge si tratta di due categorie differenti.

Rispetto alle auto d’epoca infatti le auto storiche mantengono tutte le caratteristiche per circolare su strada. Non vengono radiate dal PRA, per rientrare in questa categoria devono aver superato i 20 anni di età. Oltretutto, possono circolare sempre liberamente su strada, l’importante è che abbiano tutti i requisiti previsti dalla Legge: devono essere iscritte ad un registro storico tra cui ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI, e possedere il CRS, Certificato di Rilevanza Storico collezionistica.

Le auto d’epoca invece (come definisce il Codice) vengono cancellate dal PRA per essere conservate in locali o musei, salvaguardandone le caratteristiche tecniche originarie della Casa produttrice. Non devono subire alcuna modifica e oltretutto non possono circolare sempre liberamente su strada, ma solo in occasione di raduni organizzati o manifestazioni di settore.

I veicoli che rientrano in questa categoria devono essere iscritti in un elenco specifico presso il Centro Storico del Dipartimento per i Trasporti Terrestri.