Come ben sappiamo, le autostrade in Italia sono a pagamento e il pedaggio è proprio l’importo che si deve versare per l’utilizzo di tali tratte stradali. Vediamo cosa bisogna sapere a riguardo.
Come fare il calcolo
La specifica normativa di settore (leggi dello Stato e delibere del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha stabilito i criteri per il calcolo dei pedaggi per la rete autostradale italiana. La stessa normativa è recepita nelle Convenzioni in essere fra le società concessionarie e l’Ente concedente.
Come si ottiene l’importo da pagare:
- è necessario moltiplicare la tariffa unitaria per i km, prendendo in considerazione il fatto che oltre ai km tra casello e casello sono conteggiati (dalla data di apertura al traffico) anche i chilometri degli svincoli, delle bretelle di adduzione e dei tratti autostradali liberi prima e dopo il casello che sono stati costruiti e sono gestiti dalla concessionaria;
- all’importo ottenuto bisogna sommare l’IVA al 22%;
- applicare poi l’arrotondamento per difetto o per eccesso, ai 10 centesimi di euro.
Cosa bisogna sapere sul calcolo del pedaggio autostradale
Da che cosa dipende la tariffa unitaria applicata:
- prima di tutto dal tipo di veicolo che viene usato, ci sono infatti 5 differenti categorie in cui sono suddivisi tutti i mezzi circolanti;
- dalle caratteristiche delle tratte percorse, pianura o montagna. La tariffa unitaria tiene conto dei costi di costruzione, gestione e manutenzione delle tratte autostradali (i percorsi di montagna sono più costosi, proprio perché presentano una quantità più elevate di gallerie e viadotti);
- dalla società concessionaria che ha in mano la gestione della tratta che si percorre, in caso di differenti parti di autostrada che comprendono più società a capo. Ed è proprio qui che bisogna calcolare separatamente i chilometri e le tariffe unitarie di ognuna, prima di andare a calcolare gli arrotondamenti.
Che cosa sono gli arrotondamenti
Gli arrotondamenti devono essere applicati e il tutto avviene in maniera automatica senza discrezionalità di Autostrade per l’Italia; è il Decreto Interministeriale n. 10440/28/133 del 12 novembre 2001 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell’Economia e delle Finanze a disciplinarne il funzionamento.
Come funziona questo sistema? Se la somma dovuta come pedaggio presenta una cifra finale inferiore ai 5 centesimi di euro, allora prezzo pagato dall’utente viene arrotondato ai 10 centesimi inferiori, se invece la cifra finale è uguale o superiore ai 5 centesimi il pedaggio è arrotondato ai 10 centesimi superiori.
Soltanto la Tangenziale di Napoli presenta l’eccezione in Italia: i pedaggi, visto che l’arteria è particolare e il sistema di classificazione per i pedaggi applicati è unico, si procede con l’arrotondamento ai 5 centesimi di euro.
Pagamento di pedaggi che non dipendono dai chilometri percorsi
Ci sono anche dei casi in cui il pedaggio autostradale non dipende dai chilometri percorsi e la tariffa applicata quindi è fissa, le tratte autostradali in cui si applica questa regola sono definite Sistemi Aperti, l’automobilista non deve ritirare il biglietto solito al casello (che consente di stabilire da dove si proviene e/o dove si è diretti) perché non serve.
Il percorso che l’utente compie effettivamente quindi non si conosce, e la percorrenza i chilometri su cui si basa il calcolo dell’importo da pagare si riferisce a una lunghezza a forfait, approvata dalla concessionaria. Tutte le altre autostrade (con caselli e sistemi con biglietto o telepass) vengono definite Sistemi Chiusi.