Documento unico di circolazione: che cos’è e a che cosa serve

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Il Documento Unico di Circolazione è un certificato nato per semplificare alcune questioni burocratiche legate al veicolo e diminuire i costi

È arrivato il Documento Unico di Circolazione, cosiddetto DUC, di cui ormai parliamo da anni e che ha lo scopo di evitare di avere molti documenti, oltre a ridurre i costi per gli automobilisti italiani. Vediamo quindi di che cosa si tratta e tutto quello che c’è da sapere.

Che cos’è il Documento Unico di Circolazione?

Si tratta di un nuovo documento che va a sostituire (a partire dal primo gennaio 2020) il Certificato di Proprietà, di competenza dell’ACI, e il Libretto di Circolazione dell’auto, altro documento, che viene invece prodotto dalla Motorizzazione. Invece che avere questi due documenti distinti, da quest’anno, si avrà un solo ed unico documento, che li unisce entrambi. I vantaggi riguardano sia i costi che la semplificazione per gli automobilisti. Il Documento Unico di Circolazione è stato introdotto grazie al Decreto legge n. 98/2017, pubblicato in data 24 giugno 2017 in Gazzetta Ufficiale.

Quando entra in vigore il Documento Unico di Circolazione?

Come abbiamo già spiegato, il DUC è già entrato in vigore a partire dal primo gennaio 2020; chiaramente è necessario un processo di completamento graduale, durante quest’anno. Secondo il MIT tutto questo processo di transizione dovrebbe concludersi il 31 ottobre 2020 e quindi dal primo novembre potremo vedere ufficialmente a pieno regime il nuovo Documento Unico di Circolazione.

Quello che prevede la Legge per il passaggio dai vecchi documenti al nuovo DUC è che il Certificato di Proprietà dell’auto e il Libretto di Circolazione che sono stati emessi prima dell’entrata in vigore del nuovo Documento Unico, saranno validi fino alla loro scadenza.

Quanto si risparmia con l’introduzione del Documento Unico di Circolazione?

Con il nuovo DUC, come abbiamo anticipato, oltre a semplificare i documenti in mano all’automobilista, vi sono anche dei benefici in termini di risparmio monetario. In effetti si riducono tutti i costi di produzione, controllo e archiviazione da parte dell’amministrazione.

In questo caso infatti i due documenti utilizzati prima dell’introduzione della nuova Legge vengono sostituiti con un solo certificato che, nello stesso documento, attesta il possessore e i dati tecnici del veicolo. Il risparmio riguarda quindi anche la duplicazione fra bolli e informazioni ripetute.

Anche per gli utenti si può contare un buon beneficio in termini di costi, visto che in media, per ogni vettura, la stima di risparmio è pari a circa 39 euro. Possiamo infatti fare un calcolo dei costi di un’immatricolazione o un passaggio di proprietà, che dovrebbe essere di 100 euro e passare a circa 61 euro, tra risparmio sui bolli e la riduzione del costo delle pratiche per la registrazione al PRA.

Il Documento Unico di Circolazione fa parte di una delle norme revisionate insieme ad altre, come quelle per l’attuazione della direttiva europea N°2014/45 che modifica la normativa sulle revisioni auto.

Documento Unico di Circolazione: informazioni importanti da sapere

Nonostante il Documento Unico di Circolazione sia stato realizzato proprio per semplificare alcune questioni burocratiche e il numero di fogli e certificati in mano ad un automobilista, si è lontani dalla realizzazione di un unico archivio. Il passaggio è ancora lungo purtroppo, nonostante le buone intenzioni.

Altra cosa da sapere assolutamente è che sia il PRA che l’ACI restano in essere, ogni ufficio ha delle competenze specifiche per quanto riguarda la registrazione di proprietà di un veicolo. Resta attiva anche la Motorizzazione Civile, che si occupa del controllo tecnico amministrativo su tutti i mezzi che circolano nel nostro Paese.