Il dizionario dei lubrificanti auto

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di Marco Coletto

Guida completa ai lubrificanti auto: il significato di tutti i termini spiegato da Gazpromneft

Il mondo dei lubrificanti auto è molto variegato e complesso: non è quindi semplice comprendere tutti i termini legati a questo settore importante dell’automotive.

Per far capire meglio al grande pubblico tutto quello che c’è dietro agli oli la società russa Gazpromneft ha realizzato un dizionario con la spiegazione di tutti i termini in parole semplici. Scopriamolo insieme.

Il dizionario dei lubrificanti auto

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ACEA

Association des Constructeurs Europeens d’Automobiles. Associazione fondata nel 1991 che rappresenta gli interessi di quindici costruttori europei di autovetture, mezzi pesanti e autobus a livello europeo, sviluppando anche un sistema di certificazione di qualità per gli oli motore quattro tempi.

Additivi

Sostanze aggiunte a oli e grassi per impartire o migliorare proprietà che il prodotto di per sé non avrebbe o non avrebbe a sufficienza.

API

American Petroleum Institute. Associazione americana che si occupa, tra le varie attività di esplorazione, produzione, trasporti, raffinazione e marketing, tutte relazionate all’industria petrolifera, anche di classificazione e certificazione di oli motore, quattro tempi e due tempi, e di oli per ingranaggi autotrazione.

ATF

Automatic Transmission Fluid: fluido per trasmissioni automatiche.

Attrito

Forza che si oppone al moto tra due superfici.

Bore polishing

Lucidatura della superficie delle canne dei cilindri del motore. Questo fenomeno comporta l’incapacità da parte degli anelli di tenuta del pistone di controllare il consumo di olio.

Bright stoke

Base minerale di elevata viscosità, in grado di offrire elevate capacità di protezione dall’usura e antigrippaggio. È molto usata nei lubrificanti per motori a due tempi e negli oli per trasmissione.

Ceneri

Depositi metallici formati nella camera di combustione e in altre parti del motore quando sono in gioco elevate temperature.

Ceneri solfatate

Contenuto di ceneri dell’olio sottoposto a combustione e a trattamento con acido solforico: è un valore indicativo del livello di additivazione dell’olio.

COC

Cleveland Open Cup: apparato usato per determinare il punto di infiammabilità e di combustione (in vaso aperto) della maggior parte dei prodotti petroliferi.

Consistenza/penetrazione grasso

Misura della durezza di un grasso: è misurata tramite una scala stabilita dall’organizzazione NLGI. La misura è basata sulla profondità di penetrazione di un cono standard per 5 secondi sotto un certo peso su un campione di grasso mantenuto a 25° C: tanto maggiore è la penetrazione (espressa in decimi di millimetro), tanto è più soffice il grasso.

Consumo di olio

Nel motore è causato principalmente dalla trafilatura dell’olio attraverso gli anelli di tenuta dei pistoni e attraverso le valvole: l’olio brucia nelle camere di combustione insieme al carburante. Il consumo dipende da tanti fattori sia del motore che del lubrificante, tra cui viscosità, volatilità e proprietà sigillanti. La trafilatura di piccole quantità d’olio è tuttavia necessaria per la corretta lubrificazione delle pareti dei cilindri e dei pistoni; un alto consumo è indice di problemi come l’usura dei cilindri, graffi sulle superfici lucide, danni agli anelli di tenuta dei pistoni, etc…

Demulsività

Capacità di un fluido di separarsi dall’acqua.

Densità

Massa per unità di volume di sostanza.

Depositi carboniosi

Sono il risultato della carbonizzazione del lubrificante e del carburante sulle superfici molto calde; hanno consistenza rigida e basso contenuto di carbone rispetto alle fuliggini e di solito contengono sostanze oleose e ceneri. Si trovano sul cielo dei pistoni e sulla testata, sugli anelli di tenuta dei pistoni e sulle aste delle valvole.

Detergente

Additivo che aiuta a mantenere pulite le varie parti di un motore. Negli oli motore le sostanze detergenti più comuni sono saponi metallici con una riserva alcalina in grado di neutralizzare gli acidi formati durante la combustione.

Disperdente

Additivo che aiuta a mantenere i contaminanti solidi in sospensione, prevenendo la formazione di depositi, lacche e vernici sulle pareti del motore. Solitamente sono sostanze non metalliche (“senza ceneri”) usate in combinazione con detergenti.

EP

Estreme Pressioni: condizione che si verifica nel caso di carichi molto elevati su superfici molto piccole (elevatissima temperatura e rischio di grippaggio). Gli additivi EP vengono aggiunti al lubrificante per contrastare i fenomeni di usura derivanti dall’attrito tra superfici di metallo a contatto in condizioni di Estreme Pressioni.

Emulsionante

Additivo che favorisce la formazione di una miscela stabile, o emulsione, di olio e acqua.

Emulsione

Miscela di due o più materiali che sono immiscibili o parzialmente miscibili tra di loro. Molte emulsioni sono costituite da olio e acqua.

Fuliggine

Particelle derivanti dall’interazione del lubrificante con il gas di scarico, tendono a formare delicate strutture friabili che possono ritrovarsi nella camera di combustione.

FZG

Prova a cui viene sottoposta una coppia di ingranaggi per valutare le caratteristiche antiusura e di resistenza ad alti carichi degli oli. Lo stadio di danno è il livello di carico (12 possibilità a mano a mano crescenti) per il quale viene rilevata una perdita di peso per usura degli ingranaggi superiore a quella ammessa dalla prova.

Grasso complesso

Grasso lubrificante contenente un sapone complesso come ispessente, che fornisce un punto di gocciolamento superiore rispetto al grasso formulato con il solo sapone normale.

Hydrofinishing

Processo di raffinazione dell’olio base (consiste nel passaggio di olio caldo e idrogeno in un catalizzatore) che serve per rimuovere alcuni corpi colorati e componenti instabili.

Idrocracking

Severo processo all’idrogeno di raffinazione della base, che altera la struttura di molte molecole nella base, producendo molecole che hanno migliori caratteristiche viscosità/temperatura e migliore stabilità termica e ossidativa.

Indice di viscosità

Numero puro che indica la relazione esistente tra la viscosità e la temperatura di un fluido. I lubrificanti ad alto indice di viscosità mostrano minori cambiamenti di viscosità legati all’aumentare o diminuire della temperatura rispetto a quelli a basso indice.

In generale i lubrificanti ad alto indice hanno indice di viscosità superiore a 100: i benefici di un maggior indice sono maggior viscosità alle alte temperature che implica minor consumo d’olio e minori usure e minor viscosità alle basse temperature che implica un più rapido avvio a freddo e un minor consumo di carburante durante i primi minuti di riscaldamento.

Inibitori

Additivi che migliorano le prestazioni di un prodotto tramite il controllo di reazioni chimiche indesiderate, come quelle relative ai fenomeni di ossidazione, di ruggine, etc…

ISO

International Standards Organization: organizzazione internazionale che si occupa nel campo dei lubrificanti della viscosità degli oli industria e della classificazione degli oli idraulici.

Ispessente del grasso

Particelle solide uniformemente disperse che costituiscono la struttura di un grasso lubrificante, all’interno del quale si trova il lubrificante liquido.

JASO

Japanese Automotive Standards Association: associazione giapponese che si occupa nel campo dei lubrificanti della classificazione degli oli motore due tempi.

KOH

Simbolo chimico dell’idrossido di sodio (composto alcalino).

Lacche e vernici

Le lacche sono generate dal lubrificante alle elevate temperature; si ritrovano sui pistoni, sulle pareti dei cilindri e nelle camere di combustione. Le vernici, invece, sono prodotte dal carburante; si trovano di solito sugli attuatori delle valvole, sugli anelli di tenute dei pistoni e sulle parti di ventilazione del carter.

Lubrificazione

Controllo di attrito ed usura tra superfici a contatto tramite introduzione di un film lubrificante, che può essere un fluido, un solido o una sostanza plastica.

Lubrificazione limite

Lubrificazione che avviene tramite un film lubrificante discontinuo tra due superfici sottoposte a carichi elevati ed operanti a bassa velocità. In questi casi si richiede l’uso di additivi antiusura o per estreme pressioni al fine di prevenire i contatti metallo-metallo.

MTF

Manual Transmission Fluid: fluido per trasmissioni manuali.

Morchie

Si formano dall’ossidazione del lubrificante e dei prodotti gassosi della combustione che sfiatano attraverso le tenute ma anche dall’accumulo di acqua e sporcizie dovute alla combustione. Possono avere consistenze diverse, da cremose a molto dure.

NLGI

National Lubricating Grease Institute: associazione americana che si occupa di grassi lubrificanti.

Numero di neutralizzazione/TAN

Quantità di sostanze basiche, espressa in mg di idrossido di sodio (KOH), necessaria a neutralizzare il contenuto di acidi di 1g di olio. Questa proprietà è spesso usata per identificare il livello di contaminazione e/o di ossidazione dell’olio usato rispetto a quello nuovo.

Olio bianco

Olio lubrificante altamente raffinato per applicazioni specifiche, in particolare nelle industrie di cosmetici e medicinali.

Olio minerale

Miscela di idrocarburi ad alto punto di ebollizione ricavato dal petrolio per distillazione frazionata sotto vuoto seguita all’occorrenza da processi di raffinazione. La qualità dipende dalle tecniche di raffinazione e dai crudi usati.

Olio multigrado

Olio con le proprietà a bassa temperatura associate a una gradazione di viscosità “singola” e le proprietà ad alta temperatura con una differente gradazione di viscosità. Il lubrificante multigrado ha un indice di viscosità più elevato di un monogrado.

Olio sintetico

Prodotto derivante dalle reazioni chimiche di composti a basso peso molecolare, al fine di ottenere caratteristiche e proprietà prevedibili.

Ossidazione

Fenomeno che avviene quando l’ossigeno reagisce con il lubrificante. Il processo è accelerato da calore, luce, presenza di alcuni metalli, acqua, acidi o contaminanti solidi. Comporta l’incremento della viscosità e la formazione di depositi.

Penetrazione/consistenza grasso

Misura della durezza di un grasso: è misurata tramite una scala stabilita dall’organizzazione NLGI. La misura è basata sulla profondità di penetrazione di un cono standard per 5 secondi sotto un certo peso su un campione di grasso mantenuto a 25°C: tanto maggiore è la penetrazione (espressa in decimi di millimetro), tanto più soffice è il grasso.

Punto di goccia

Temperatura alla quale si separa la prima goccia di liquido dal grasso.

Punto di scorrimento

Temperatura minima alla quale il fluido continua a scorrere, quando è sottoposto a raffreddamento in determinate condizioni. È un indicatore della capacità di olio di scorrere anche alle basse temperature.

Quattro sfere EP

Prova a cui vengono sottoposte quattro piccole sfere di metallo per valutare le caratteristiche EP del lubrificante. Il carico di saldatura è il carico sotto il quale le quattro sfere di saldano a forma di tetraedro: maggiore è il valore di questo carico, migliori sono le caratteristiche EP del lubrificante.

Residuo carbonioso

Quantità di depositi carboniosi lasciati dall’olio in seguito all’esposizione ad altissime temperature, misurata con il metodo Conradson (per i residui più pesanti) o con il metodo Ramsbottom (più accurato).

Resistenza dielettrica

Misura della capacità di isolamento elettrico del lubrificante.

Rilascio di aria

Capacità dell’olio di far fuoriuscire l’aria entrata al suo interno, misurata in minuti necessari ad espellere l’aria nelle condizioni del test e alla temperatura specificata.

Ring sticking

Fenomeno di incollamento delle fasce dei pistoni, dovuto all’accumularsi di depositi nella zona delle fasce.

Riserva alcalina/TBN

Total Base Number: capacità potenziale dell’olio, espressa in mg di idrossido di sodio (KOH), di neutralizzare sostanze acide. Questa proprietà è usata per indicare la capacità dell’olio di contrastare gli effetti corrosivi dei prodotti acidi di combustione.

SAE

Society of Automotive Engineers: associazione americana che si occupa nel campo dei lubrificanti della classificazione della viscosità degli oli motore e degli oli ingranaggi nel settore autotrazione.

Stabilità all’ossidazione

Proprietà di resistenza del lubrificante alla rottura dei legami chimici e a fenomeni di decomposizione, in seguito all’esposizione ad alte temperature e/o ad aria.

Stabilità termica

Proprietà di resistenza del lubrificante alla rottura dei legami chimici e a fenomeni di decomposizione, in seguito all’esposizione ad alte temperature.

Stabilità al taglio

Proprietà di resistenza del lubrificante alle sollecitazioni meccaniche, senza diminuzione della consistenza o della viscosità originaria.

TAN/Numero di neutralizzazione

Quantità di sostanze basiche, espressa in mg di idrossido di sodio (KOH), necessaria a neutralizzare il contenuto di acidi di 1g di olio. Questa proprietà è spesso usata per identificare il livello di contaminazione e/o di ossidazione dell’olio usato rispetto a quello nuovo.

TBN/Riserva alcalina

Total Base Number: capacità potenziale dell’olio, espressa in mg di idrossido di sodio (KOH), di neutralizzare sostanze acide. Questa proprietà è usata per indicare la capacità dell’olio di contrastare gli effetti corrosivi dei prodotti acidi di combustione.

Timken

Prova a cui viene sottoposto un blocchetto di metallo per valutare le caratteristiche EP del lubrificante. “OK Load” è il carico massimo che può essere applicato senza provocare abrasione sul blocchetto lubrificato nelle condizioni della prova Timken: maggiore è il valore di questo carico, migliori sono le caratteristiche EP del lubrificante.ra due

Tribologia

Scienza che si interessa della interazione tra due superfici in moto relativo, incluso lo studio della lubrificazione, dell’attrito e dell’usura.

Viscosità

Grandezza fisica che misura la resistenza opposta da un fluido allo scorrimento in presenza della forza di gravità ad una specifica temperatura (di solito 40° C o 100° C). L’unità di misura usata è il centistokes (1 cSt=1 mm2/s).

Viscosità dinamica

È la grandezza fisica risultante dal valore della viscosità cinematica moltiplicata per il valore della densità del fluido. L’unità di misura usata è il centipoise (1 cP=1mPa/s).