Ufficiale – Audi compra Ducati per 860 milioni: cosa succederà dopo l’acquisto?

Smartworld
di Francesco Irace

Mancava solo l’annuncio ufficiale. Ed è finalmente arrivato. Audi ha comprato Ducati per una cifra vicino ai 860 milioni. Si è concluso positivamente l’affare di cui si parlava ormai da tempo.

Le tedesche di Borgo Panigale

Dopo un lungo corteggiamento, dunque, il gruppo di Wolfsburg ha trovato l’accordo con il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi – patron del marchio di Borgo Panigale –, acquisendo il 100% del marchio Ducati.

Oltre alla cifra sopra citata (di 860 milioni di euro), i nuovi acquirenti si fanno carico anche dei debiti contratti da Ducati per oltre 200.000 euro.

A poco è servita la concorrenza, non troppo spietata, di Mercedes, che con la Casa bolognese ha già un accordo di Marketing. Audi, alla fine, l’ha spuntata e ha fatto sue “le rosse”.

Tuttavia non sembrerebbero esserci in programma rivoluzioni. La base operativa di Ducati resterà a Borgo Panigale. Il gruppo tedesco contribuirà alla sperimentazione e progettazione di nuove tecnologie, mirando al miglioramento e all’innovazione.

Cambia qualcosa nel team corse Ducati?

Oltre allo scetticismo di quelli che storcono un po’ il naso all’idea di una Ducati – emblema del motociclismo italiano e non solo – che “parli tedesco”, resta la curiosità di capire se con l’arrivo di una nuova proprietà possa cambiare qualcosa anche nel team corse.

È palese che la crisi in corso tra Ducati e Valentino Rossi – di cui tanto si è parlato – non è assolutamente collegata alle vicende di “mercato”. Ma chissà che un (seppur graduale) rinnovamento del marchio italiano, o per meglio dire italo-tedesco, non possa comportare qualche cambiamento nel reparto corse.

Ma si tratta di sole ipotesi. Non sono circolate voci a riguardo, ed è anche prematuro immaginare che i nuovi proprietari pensino di mischiare subito le carte in tavola stravolgendo quanto di buono Ducati ha fatto fino ad ora.

C’è da stare tranquilli, dunque.

Cambia la proprietà di una marchio ma non cambiano strategie ed interpreti. Per ora.  

Foto: Ansa