Seat svela la Minimó al Mobile World Congress

Smartworld
di Junio Gulinelli

La micro-car spagnola si candida a protagonista della new mobility

5 anni fa Seat fu la prima Casa automobilistica a partecipare al Mobile World Congress di Barcellona. Oggi il marchio spagnolo ritorna alla kermesse mondiale della tecnologia con tante idee da sviluppare per la mobilità urbana.

Da brand automotive a mobility company

Sì, perché la città diventerà il vero core business del brand spagnolo di Volkswagen. Seat sarà il laboratorio del Gruppo tedesco per le nuove soluzioni legate alla micro-mobilità (individuale o 1+1 e al di sotto dei 10 km di percorrenza) e Barcellona sarà lo scenario perfetto per applicare i progetti e i modelli di sviluppo in questo campo.

Location perfetta, perché la Ciudad Condal, per chi non lo sapesse, è diventata negli ultimi anni la capitale mondiale della new mobility, modello urbanistico studiato e riprodotto in molte metropoli in tutto il mondo. Un esempio da seguire.

Tra l’altro proprio la micro-mobilità rappresenta il 60% della mobilità totale della città, un mercato potenzialmente molto ricco.

Seat Minimó concept

In questo contesto dove la città e le nuove tecnologie sono le vere protagoniste, Luca De Meo ha presentato in anteprima mondiale il primo frutto concreto di questo studio: la nuova Seat Minimó concept. È la (micro)auto che la Casa di Martorell ha immaginato per il futuro della città, nata attorno a tre concetti fondamentali: guida autonoma, propulsione elettrica e auto condivisa. Facile immaginarsela come protagonista del car sharing del futuro. E il Ceo di Seat ha assicurato che è un prototipo più che realizzabile.

Comodi come su un’utilitaria

Lunga 2,5 e larga 1,24 metri, la sua silhouette fa subito pensare a quella della Renault Twizy, altra pioniera della mobilità alternativa, in stile francese. Rispetto a quest’ultima ha però un’impostazione diversa: è molto più alta, le ruote sono da 17 pollici e la seduta è rialzata, come su un’auto standard.

A metà strada tra un’auto e una moto, con quattro ruote, ha un abitacolo a due posti disposti in linea, con spazi interni sorprendenti. La distanza tra il centro di gravità del guidatore e il passeggero è la stessa di quella di una Seat Mii, mentre la distanza tra i passeggeri e la porta è addirittura superiore a quella di una Seat Ibiza. Seduti dentro, insomma, si sta comodi come su una vera utilitaria.

Iper-tecnologica e connessa

Apertura con impronta digitale, compatibilità con wireless Android Auto e una piattaforma predisposta alla guida autonoma di livello 4 sono i pilastri tecnologici che la rendono una concept car innovativa e al passo coi tempi, anzi, avanti.

Batterie estraibili

Ma la vera innovazione della Seat Minimó è legata al pacco batterie, costituito da 4 moduli estraibili dal sotto-telaio (e da circa 13-14 kg l’uno), in modo da sostituire le batterie e disporre di una nuova carica completa in tempi minimi, con un’autonomia di 100 km. La Seat Minimó è inoltre dotata di una strumentazione digitale che coniuga le funzioni di strumentazione e il contenuto digitale dello smartphone dell’utente con comandi al volante e assistente vocale di Google.

Dopo il debutto in anteprima mondiale al Mobile World Congress, la rivedremo tra poche settimane al Salone di Ginevra.