La Mahindra Goa ha tutto quello che serve a chi ama andare in fuoristrada: una meccanica robusta, una trazione integrale (posteriore + anteriore inseribile) efficace, le marce ridotte e addirittura sei posti su tre file di sedili. La 4×4 indiana – praticamente sconosciuta da noi (le immatricolazioni oggi viaggiano al ritmo di circa 60 vetture al mese) – é penalizzata dallo scarso appeal del marchio, dalla linea sgraziata e dal motore, fiacco e assetato. Scopriamo pregi e difetti di un esemplare del 2008, anno in cui ha cominciato ad essere omologata come autovettura (prima era autocarro).
ABITABILITÀ – Comoda per quattro, meglio non pretendere troppo dalla terza fila di sedili. Grande spazio sopra la testa dei passeggeri.
FINITURA – La plancia é ricoperta da plastiche di qualità dozzinale mentre gli assemblaggi sono discreti.
DOTAZIONE DI SERIE – Antifurto, autoradio, climatizzatore e fendinebbia: più che sufficiente per una 4×4 dura e pura.
CAPACITÀ BAGAGLIAIO – Nella configurazione a quattro posti (500 litri) il vano é molto capiente, in quella a due (con i sedili posteriori abbattuti) parecchie rivali se la cavano meglio.
POSTO GUIDA – Il conducente deve fare i conti con sedili esageratamente morbidi e comandi poco ergonomici. Il volante, regolabile solo in altezza, resta sempre troppo orizzontale.
CLIMATIZZAZIONE – Il condizionatore manuale raffredda rapidamente (e può raggiungere temperature polari), peccato che per regolarlo ci si debba quasi chinare.
SOSPENSIONI – Rispetto ad altre fuoristrada sa essere confortevole anche su asfalto.
RUMOROSITÀ – Il motore non é eccessivamente “fracassone”: il disagio acustico si avverte esclusivamente in velocità .
MOTORE – Il propulsore 2.5 turbodiesel common rail da 107 CV unisce una cilindrata elevata (una brutta notizia per chi bada al risparmio assicurativo) ad una potenza limitata.
CAMBIO – La trasmissione manuale a cinque marce comprende anche le ridotte.
In velocità la leva tende a vibrare parecchio.
STERZO – Come tutte le 4×4 “strong” il comando manca di sensibilità : utile in off-road, su asfalto si rivela troppo demoltiplicato.
PRESTAZIONI – La velocità massima di soli 150 km/h é scoraggiante per chi intende usare questo mezzo anche per qualche trasferimento su asfalto.
DOTAZIONE DI SICUREZZA – ABS e airbag frontali. Non si poteva proprio fare di più?
VISIBILITÀ – L’assenza della ruota di scorta esterna e le ampie superfici vetrate favoriscono la percezione degli ingombri.
FRENI – L’impianto riesce ad arrestare senza problemi la vettura (che, ricordiamo, pesa quasi due tonnellate). Leggeri segnali di affaticamento dopo aver premuto diverse volte il pedale.
TENUTA DI STRADA – Su mezzi di questo tipo bisogna sempre fare attenzione su asfalto: il baricentro elevato (é alta 1,92 m) porta ad un inevitabile rollio. Superati i 100 km/h non ci si sente sicuri.
PREZZO – Da nuova costava 21.817 euro, oggi si trova con pochi chilometri a circa 10.000 euro (poco meno di una Lada Niva). Nonostante sia un mezzo raro non é difficile da rintracciare sul mercato dell’usato.
TENUTA DEL VALORE – Le origini indiane e la scarsa fama del marchio Mahindra non aiutano. Generalmente le fuoristrada si svalutano poco, la Goa viaggia invece sugli stessi livelli di un’automobile normale.
CONSUMO – Elevato in ogni circostanza: 10,1 km/l dichiarati sono quasi un record negativo per un motore così poco potente.
GARANZIE – Due anni a chilometraggio illimitato: se trovate esemplari immatricolati nell’ultimo trimestre 2008 potrete ancora beneficiare di un certo periodo di copertura.