È sempre più profonda la crisi che colpisce il mercato delle auto in Italia (e non solo). I dati relativi alle immatricolazioni del mese di aprile – diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – sono piuttosto raccapriccianti: 129.663 auto vendute, con un -18% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Il primo quadrimestre è così terminato in rosso, con un calo del 20,2% e con prospettive di recupero nei successivi otto mesi pari a zero. Si registra tuttavia un +1,8% di vendite a società di noleggio e +1,4 di immatricolazioni a società.
Il rincaro dei carburanti determina uno spostamento della domanda verso le motorizzazioni a gpl e metano. Ad aprile, infatti, le vendite di vetture gpl hanno rappresentato il 10% del totale, contro il 2,2% della precedente stagione. Male benzina (-33%) e diesel (-22,8%).
Da un punto di vista territoriale si registra nuovamente una flessione di immatricolazioni nell’Italia centrale (-13%) a favore del Nord Est e Nord Ovest.
Anche nel mercato dell’usato le cose non vanno affatto bene. I passaggi di proprietà registrati ad aprile sono in calo del 18,9%.
I dati delle singole case
Tra i dati relativi alle singole Case automobilistiche spiccano i segni positivi di Kia (+66%), Jaguar (+45,3%), Chevrolet (+44%), Citroen (+0,2), Mini (+7,6%), Land Rover (+3,5%) e Dacia (+37,2%).
Nonostante la Panda sia ancora la vettura più venduta – seguita dalla Punto – Fiat fa registrare un -12,5%. Situazione nera per Ford, Toyota e Nissan che vanno oltre il -35%. Male Volkswagen (-19.8%), Peugeot (-19,9%), Opel (-27,2%) e Renault (-29,4%). Dati non troppo negativi per Lancia/Chrysler (-2,5%).
Il commento di Jacques Bousquet, presidente di UNRAE
“Il calo del mercato non fa più notizia – ha commentato Jacques Bousquet, Presidente di UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia – e sembra che non interessi nemmeno al Governo che lo Stato abbia già perso circa 900 milioni di euro di mancato introito IVA, dalla minor vendita di auto nei primi quattro mesi dell’anno, con una contrazione del fatturato del settore di 5 miliardi di euro, e che sia atteso un ulteriore calo di 1,4 miliardi di euro di IVA da qui alla fine del 2012”.
“Sembra anche che non interessi a nessuno l’evasione da 1 miliardo di euro sul pagamento della tassa di possesso e che Province importanti come Roma e Firenze stiano perdendo circa 7 milioni di euro in quattro mesi per mancato introito IPT, a beneficio di Province normalmente più ricche, come Trento, Bolzano e Aosta”.
“Il dato più preoccupante – prosegue il Presidente – è quello relativo alla sostenibilità dei concessionari.
Il calo della domanda, insieme alla stretta creditizia che non trova soluzione, sta soffocando letteralmente le imprese, con impatti occupazionali inevitabili, che avranno ulteriori pesanti ripercussioni nei prossimi mesi se non si troverà il modo di invertire la pericolosissima deriva”.
“UNRAE – conclude Bousquet – si appella, perciò, alla politica in prossimità delle elezioni amministrative perché, a partire dalle esigenze locali di occupazione della filiera automobilistica, faccia sentire la propria voce per rilanciare il settore auto, da sempre pilastro storico dell’assetto economico del nostro Paese. Senza uno stimolo alla domanda, l’Italia resterà in recessione molto a lungo”.
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