Nuovo Isuzu D-Max 2012, la nostra prova su strada

Smartworld
di Marco Coletto

Consumi bassissimi, prezzo un po' elevato: la seconda generazione del pick-up giapponese punta in alto

Isuzu D-Max: un nome, una garanzia per gli amanti dei pick-up. Ieri abbiamo provato a Madrid la seconda generazione realizzata – come la serie precedente – sulla base della Chevrolet Colorado. Scopriamo insieme com’è andata.

Su strada

Il test è iniziato con un percorso autostradale che ci ha consentito di valutare il comportamento del 4×4 nipponico nella vita di tutti i giorni: l’unico motore disponibile – un 2.5 turbodiesel da 163 CV e 400 Nm di coppia – offre una spinta impressionante già intorno ai 1.500 giri ed è molto silenzioso.

La velocità massima limitata a 180 km/h è più che sufficiente per affrontare qualsiasi viaggio e i consumi – 13,5 km/l, 11,9 per la variante dotata di cambio automatico (un optional da 1.140 euro IVA esclusa) – sono da record per la categoria.

Gli ingegneri giapponesi hanno lavorato egregiamente sull’aerodinamica (i fruscii si avvertono solo quando si spinge forte sul pedale dell’acceleratore) e sulle sospensioni (morbide quanto basta per non affaticare durante lunghe percorrenze) ma lo sterzo è troppo leggero e i freni non sono particolarmente potenti. La tenuta di strada è supportata dall’ESP di serie: un accessorio che garantisce una grande sicurezza, così come i sei airbag compresi nel prezzo.

Versioni e allestimenti

La conferenza stampa ci ha permesso di scoprire numerosi dettagli della vettura. Isuzu D-Max è disponibile a trazione posteriore o integrale in tre varianti: Single a due posti, Space a quattro posti con piccole porte posteriori che si aprono controvento e Crew con cinque posti e portiere posteriori “normali”.

Quattro gli allestimenti: Satellite, Planet, Solar e Quasar. Quest’ultimo – il più ricco nonché il probabile best seller – offre una dotazione di serie interessante: autoradio CD/mp3, cerchi in lega da 17″, climatizzatore automatico, cruise control, fendinebbia e sedili in pelle (anteriori riscaldati, quello del guidatore regolabile elettricamente.

In fuoristrada

La D-Max se l’è cavata perfettamente nell’ultima parte del test, quella in fuoristrada: la presenza delle marce ridotte permette di superare agevolmente qualsiasi ostacolo e gli ingombri esterni considerevoli (5,30 metri di lunghezza) si avvertono esclusivamente nei passaggi stretti. Le dimensioni del cassone (1,55 metri di lunghezza e 1,53 metri di larghezza) sono nella media del segmento.

I prezzi

Il prezzo della Isuzu D-Max Crew Quasar – la variante che dovrebbe attirare il maggior numero di clienti – è, a nostro avviso, un po’ troppo alto: 28.800 euro IVA esclusa. Alti e bassi per le finiture: la plancia è realizzata con plastiche rigide ma robuste e ottimamente assemblate.

Gli obiettivi di vendita del brand nipponico per l’Italia sono ambiziosi: conquistare una quota di mercato del 20%. Attualmente siamo all’11,4 ma va detto che lo tsunami in Giappone e le inondazioni in Thailandia (sede della fabbrica del pick-up nipponico) hanno bloccato per diverso tempo la produzione.

Di seguito troverete i listini completi (sempre IVA esclusa visto che si tratta di un autocarro).

Isuzu D-Max Single Satellite 4×2  15.900 euro
Isuzu D-Max Single Satellite 4×2 A/C 16.500 euro
Isuzu D-Max Single Satellite 4×4  19.200 euro
Isuzu D-Max Space Satellite 4×4  21.300 euro
Isuzu D-Max Space Solar 4×4   25.200 euro
Isuzu D-Max Space Solar 4×4 A/T  26.340 euro
Isuzu D-Max Crew Satellite 4×4  22.200 euro
Isuzu D-Max Crew Planet 4×4   24.300 euro
Isuzu D-Max Crew Solar 4×4   26.400 euro
Isuzu D-Max Crew Solar 4×4 A/T  27.540 euro
Isuzu D-Max Crew Quasar 4×4  28.800 euro
Isuzu D-Max Crew Quasar 4×4 A/T  29.940 euro